2011-09-11 09:28:33

Zambia: mons. Chinyemba chiede strutture idriche e servizi igienici per tutti


Secondo uno studio condotto da una Ong locale e citato dall'agenzia Fides, solo il 58% degli abitanti dello Zambia può accedere a servizi igienici sanitari adeguati, mentre il 13% non dispone di nessun tipo di toilette. Il governo ha provveduto a migliorare i sistemi idrici e sanitari nelle città, lasciando gli insediamenti urbani semiperiferici ad alta densità di popolazione, come Kanyama, privi di servizi su un terreno inadatto alla costruzione di latrine e con una precaria rete stradale, che ha contribuito ad aggravare i problemi di drenaggio delle acque. Le latrine attualmente esistenti oltre ad essere sovraffollate attirano i vermi e, durante la stagione delle piogge, i liquami traboccanti inquinando i pozzi, alimentando malattie come diarrea, colera e dissenteria. Il precario sistema di drenaggio di Kanyama ha reso la zona particolarmente esposta al proliferare del colera. Per la borgata il governo aveva promosso un progetto, parzialmente completato, che è stato abbandonato ad ottobre 2010. Mons. Evans Chinyemba, vescovo della diocesi di Mongu, nella Provincia occidentale, ha esortato le autorità a “prestare molta attenzione al problema dell’acqua”. “Ci sono tanti fiumi nella Provincia, e ritengo che non abbiamo sfruttato le nostre risorse in modo da poter fornire acqua alla nostra gente”. Il presule ha aggiunto che il governo scava pozzi solo in alcune aree, senza coprire l'intera provincia. Purtroppo mancano i fondi e quindi nel Paese continuano a dilagare malattie favorite dallo scarso drenaggio e dalle acque inquinate. Malaria e diarrea sono tra le principali: secondo il Programma Onu (UNDP) la malaria causa 50 mila morti ogni anno (il 23% di tutte le morti del Paese) e la diarrea circa il 7% di tutte le malattie riportate. (M.G.)







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