Messico. Rapporto sulle donne in carcere: numerose le giovani madri condannate
per droga
La drammatica situazione della popolazione carceraria femminile in Messico è stata
fotografata da un rapporto del Dipartimento di Pubblica sicurezza di Oaxaca, uno degli
Stati più poveri del Paese centroamericano. Il documento, di cui riferisce la Fides,
rivela che si tratta di donne per lo più povere e per la maggior parte madri sole,
con figli a carico sotto i cinque anni, età in cui è necessario rinunciare alla custodia
e affidarli ad un parente o ad un tutore. Le detenute devono gestire da sole i loro
figli, perché non ricevono assistenza dalle autorità carcerarie né cibi adatti ai
bambini. Alcune vengono arrestate per piccoli traffici di droga, altre per omicidio
e reati più gravi. Su 234 detenute nel carcere di Oaxaca, 29 sono indigene, per lo
più zapoteche originarie della catena montuosa meridionale, ma ci sono anche donne
del Mixe, mixteche, Triqui e altre popolazioni indigene. A causa del sovraffollamento
delle carceri, molte si trovano a condividere la cella con detenute già condannate
e donne in gravidanza, che sono trasferite all'ospedale civile della città non appena
iniziano ad avere le contrazioni. Tenere i bambini in cella con le loro madri significa
esporli a quotidiani disagi. La maggior parte di queste donne sono state spinte alla
criminalità dalla tragica situazione economica. La povertà non lascia molte possibilità:
patire la fame o unirsi al traffico di stupefacenti. (M.G.)