2011-09-08 16:02:14

Libia: Gheddafi con un nuovo messaggio audio smentisce la sua fuga in Niger


In Libia, resta ancora aperta la caccia a Gheddafi che nella notte è tornato a farsi sentire con un messaggio audio, diffuso dalla tv siriana, in cui smentisce le voci sulla sua fuga in Niger. Gheddafi ha poi di nuovo assicurato che “la Nato sarà sconfitta” e che saranno intensificati gli attacchi contro quelli che definisce “mercenari”. Intanto nel Paese si continua a combattere per prendere il controllo delle ultime roccaforti del regime, mentre i ribelli annunciano il ritrovamento di una fossa comune con i corpi di oltre 1200 oppositori uccisi nel 1996.

Siria violenze
In Siria non si arresta la repressione delle proteste antigovernative. Secondo gli attivisti per i diritti umani circa 40 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, 27 dei quali nella massicce operazioni militari nella regione centrale di Homs. L'agenzia ufficiale Sana dal canto suo riferisce dell'uccisione ieri di otto agenti delle forze di sicurezza da parte di bande armate di terroristi. Intanto è stata rinviata a sabato la visita in Siria del segretario generale della Lega Araba, Nabil el-Araby. Il leader dell’organismo panarabo si sarebbe dovuto recare nel Paese ieri, con l'incarico di sottoporre al presidente Assad un programma in tredici punti per risolvere la crisi in atto, nel quale sono, tra l'altro, contemplati la fine della repressione delle proteste popolari e l'avvio delle riforme.

Germania, arrestati sospetti terroristi islamici
Sono sospettati di voler organizzare un attacco terroristico, i due giovani di origine mediorientale arrestati oggi dalla polizia di Berlino. I due, un 24enne libanese con passaporto tedesco e un 28enne della Striscia di Gaza, si erano procurati sostanze chimiche per costruire un ordigno. Gli agenti hanno perquisito la sede di un'organizzazione islamica nel quartiere di Wedding, nella capitale tedesca e gli appartamenti dei due sospetti.

Afghanistan, Tavola della Pace
In Afghanistan dall’arrivo dei soldati sovietici nel 1978 non si è mai smesso di combattere. Secondo uno studio americano, i 10 anni di intervento militare voluto dagli Stati Uniti nell’ottobre 2001, hanno provocato 34 mila morti, in gran parte civili. Oltre 440 i miliardi di dollari spesi. A ricordarlo, Tavola della Pace, Pax Christi e altre Ong italiane appena rientrate da una missione di pace a Kabul. 6 giorni durante i quali si sono svolti incontri con i familiari delle vittime di guerra e con i rappresentanti della società civile per trovare strade alternative alla violenza. Per un bilancio di questa missione Adriana Masotti ha intervistato don Renato Sacco delegato di Pax Christi:RealAudioMP3

R. - Innanzitutto si resta davvero segnati dentro, perché di solito l’Afghanistan rischia di essere una realtà un po’ virtuale, immaginaria: la vita, le persone non arrivano mai nelle nostre case. Noi, invece, siamo andati lì proprio per incontrare queste persone e con noi c’era anche un americano, in rappresentanza delle vittime delle Torri Gemelle. Un americano che incontrava delle donne afghane, entrambi vittime della violenza del terrorismo e dicevano: “Noi vogliamo la pace”. Ci siamo incontrati a Kabul, in questa città di quattro milioni di abitanti quando ne prevedeva neanche un milione. Ci sono fogne a cielo aperto, traffico, caos, ci sono ancora alcune case di paglia e fango. Gli indici di qualità della vita sono tra i più bassi del mondo. Passati 10 anni dall’intervento della Comunità Internazionale - che ha coinvolto circa 40 Paesi - ci si chiede cosa ha portato tutto questo investimento di persone e di soldi. Credo che il bilancio sia fortemente negativo.

D. - Che cosa succederà quando ci sarà il ritiro, ormai imminente, di tutte le forze internazionali?

R. - E’ difficile prevederlo. Certo, in questa situazione prevale la logica del più forte: i signori della guerra, i grossi potentati economici, il narcotraffico. Credo che la Comunità Internazionale, se ha davvero a cuore la vita di questo Paese - che da 30 anni vive la guerra -, non si deve ritirare ma deve dire: “Noi siamo qui per aumentare la qualità della vita delle persone e non per aumentare le bombe o il business del narcotraffico”. Io non so immaginare cosa accadrà. Parlando per l’Italia, credo che se tenessimo l’investimento di due milioni di euro al giorno per l’Afghanistan faremmo una grande cosa. Bisogna cambiare strada, ritirarsi dai percorsi della guerra ed aprire nuove vie di pace. (vv)

Gaza processo Arrigoni
Si apre oggi nella Striscia di Gaza la prima udienza nel processo per il rapimento e l'uccisione di Vittorio Arrigoni, il volontario italiano rimasto ucciso il 14 aprile scorso in un'azione attribuita al gruppo integralista salafita ispirato ad Al Qaeda. Alla sbarra di una “corte militare” a Gaza City quattro le persone che dovranno rispondere, a vario titolo, dell'uccisione di Arrigoni.

Crisi economica-Grecia
In Grecia oggi cominciano i colloqui tra il Governo, i tecnici dell’Ue, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale europea, in vista della ripresa delle trattative sulle riforme da attuare per risanare l’economia. Per la Germania la situazione è molto seria, visto che la Grecia non ha raggiunto gli obiettivi di consolidamento dei conti pubblici. Dalla mediazione dipende la concessione di 8 miliardi di euro nell’ambito del pacchetto di aiuti di 110 miliardi stabilito l’anno scorso.

Sonia Gandhi torna a casa dopo ricovero
Sonia Gandhi, leader del Congresso indiano, è tornata a casa dopo un’operazione chirurgica, subita un mese fa negli Stati Uniti. Lo ha riferito un suo portavoce. La leader italo–indiana è stata ricoverata per cinque settimane in una clinica che, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe un centro per la cura dei tumori a New York.

India: arrestati tre sospetti terroristi a Nuova Delhi
Tre persone sono state arrestate nel Kashmir dalle agenzie di sicurezza indiane, in relazione all'attacco terroristico di ieri a Nuova Delhi. Uno degli arrestati è il titolare di un internet point a Kishtwar, da dove sarebbe stata inviata la mail di rivendicazione dell'attentato. L'esplosione davanti all'Alta Corte di Giustizia, ricordiamo, sarebbe stata rivendicata dal gruppo islamista Harkat-ul-Jihad al-Islami e ha provocato la morte di 12 persone ed il ferimento di altre 70.

Russia
Rivedere la sicurezza aerea in Russia, sia a livello di mezzi sia di qualificazione dei piloti. Così il presidente Medvedev, all’indomani dell'incidente aereo di Yaroslavl – 300 chilometri da Mosca – costato la vita a 43 persone. Visitando il luogo della sciagura il leader russo ha ricordato l’elevato numero di episodi del genere nel Paese e ha ordinato l’apertura di un’inchiesta. “Dobbiamo creare compagnie moderne che coprano tutta la Russia” - ha aggiunto Medvedev - anche a costo di compiere “la scelta dolorosa” di comprare gli aerei all'estero se questi sono più sicuri.

Fukushima
Il gruppo nucleare francese Areva si è detto pronto a fornire equipaggiamenti e a proporre delle soluzioni per trattare il combustibile esaurito, ancora presente sul sito giapponese di Fukushima. La notizia arriva il giorno dopo la visita del neo-premier giapponese Nota, recatosi sul luogo dell’incidente nucleare dello scorso Marzo, per ispezionare l’impianto. Intanto un altro forte terremoto di magnitudo 5.1 è stato registrato ieri nell'isola di Hokkaido.(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Giorgia Innocenti)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 251







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