I vescovi di Cile, Bolivia e Perù preoccupati per le disuguaglianze sociali
Vicinanza culturale, preoccupazione per le disuguaglianze sociali e segni di speranza:
è quanto è emerso dalla riunione del Coordinamento ecclesiale e pastorale degli episcopati
di Cile, Bolivia e Perù, che si è svolta a Santiago del Cile. "La Chiesa di Dio in
America Latina e nei Caraibi è sacramento di comunione con il popolo. - si legge nel
documento finale pubblicato ieri - E’ dimora dei loro popoli, è la casa dei poveri
di Dio che chiama e raccoglie tutti nel suo mistero di comunione, senza discriminazione
o esclusione basate sul sesso, razza, classe e appartenenza nazionale". Le disuguaglianze
sociali sono la fonte di maggiore preoccupazione per le Chiese di questi Paesi. I
vescovi hanno denunciato la povertà affermando che “tanti fratelli non riescono a
trovare un lavoro decente e vivono di lavoro nero e illegale, senza che ci sia sviluppo
sociale o rispetto della dignità della persona. E poi la situazione dei migranti
e la realtà del narcotraffico, che “continua purtroppo a crescere, minacciando soprattutto
i giovani e facendo abbassare gli standard etici della società”. I vescovi inoltre
mettono in guardia sui rischi dovuti ai cambiamenti climatici. Ci sono poi parole
condivise di speranza per “alcuni progressi per una maggiore integrazione sociale”
e per il valore riconosciuto della pietà popolare: “la fede dei semplici è una grande
forza per i nostri popoli”. Emerge la comunione con cui è stata vissuta la riunione
dei vescovi di Paesi che hanno molto in comune ma anche “questioni storiche che dividono”.
E’ stato sottolineato che la riunione ha segnato un momento di crescita nel clima
di dialogo e di apertura e ha rappresentato un’occasione per capire insieme le società
per “impegnarsi ad approfondire, specialmente nelle università cattoliche, le tematiche
emerse, con l’obiettivo di contribuire a soluzioni eque e soddisfacenti per tutti”.
E’ emerso l’augurio condiviso di sempre maggiore serenità nel dialogo con le rispettive
istituzioni. Inoltre i vescovi scrivono: “Abbiamo ribadito la nostra opzione preferenziale
per i giovani come parte della Missione Continentale: essi sono chiamati a costruire
l'America Latina e un mondo di uguaglianza e fraternità”. In tutto questo contesto
si guarda alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro. (A cura
di Fausta Speranza)