Sierra Leone: Amnesty chiede di garantire le cure salvavita alle donne incinte
A oltre un anno di distanza dal lancio dell’iniziativa “Cure mediche gratuite” (aprile
2010), le ragazze e le donne in gravidanza della Sierra Leone continuano a incontrare
serie difficoltà nell’accesso a medicinali e a cure cruciali per salvaguardare la
gravidanza e il parto. L’iniziativa avrebbe dovuto garantire cure mediche gratuite
nei centri sanitari governativi a tutte le donne in gravidanza e in allattamento;
invece un nuovo rapporto diffuso ieri da Amnesty International dimostra che non è
così. “Per molti aspetti, il sistema sanitario continua a funzionare male”, ha dichiarato
Erwin van der Borght, coordinatore di Amnesty International Africa, secondo il quale
“un numero maggiore di donne ha accesso a cure prenatali e partorisce nei centri sanitari”,
ma molte “continuano a dover pagare per ricevere medicinali essenziali”. Di qui il
limitato acceso alle cure per le più povere. Van der Borght denuncia “l’assenza di
sistemi efficaci di monitoraggio e di accertamento delle responsabilità del malfunzionamento
delle singole strutture”; due elementi viceversa “fondamentali per la realizzazione
del diritto alla salute” e che “costituiscono la base per promuovere cambiamenti che
permettano alle donne e alle ragazze di beneficiare del diritto alla salute materna
e al parto in condizioni di maggiore sicurezza”. (R.P.)