2011-09-07 14:19:36

La Corte costituzionale tedesca: legittimi gli aiuti della Germania al Fondo europeo "salva-Stati"


Dopo le perdite di ieri, le Borse europee tentano oggi il rimbalzo e aprono tutte con segno nettamente positivo, sulla scia anche del buon andamento dei mercati asiatici che hanno chiuso in rialzo. A spingere gli investitori ad acquistare è soprattutto l'abbassamento del prezzo dei titoli, conseguente alle perdite dei giorni scorsi. Anche lo spread tra "Btp" decennali e "Bund" tedeschi, che ieri viaggiava oltre 360 punti, è in calo a quota 348. Intanto, la Corte costituzionale tedesca ha giudicato legale la partecipazione della Germania agli aiuti nell'Eurozona e quindi al Fondo europeo, cosiddetto "salva-Stati". Nonostante l’opposizione ribadita oggi dalla cancelliera, Angeka Merkel, nel suo intervento al parlamento, non tramonta in Europa l’ipotesi del ricorso agli eurobond come strumento per contrastare la crisi. lo spiega l’economista, Mario Deaglio, intervistato da Antonella Palermo:RealAudioMP3

R. – Il punto fondamentale sugli eurobond è che i tedeschi cambino idea. Non la cambieranno prima delle ultime elezioni regionali di questa tornata – che sono state finora un disastro per il partito di governo della cancelliera Angela Merkel – e quindi, nel migliore dei casi, gli eurobond vedranno la luce nel primo trimestre del 2012.

D. – A proposito di Germania, la Merkel paragona l’Italia alla Grecia. Secondo lei, è una valutazione corretta?

R. – Assolutamente no. Noi non siamo la Grecia perché il nostro debito pubblico è molto alto ma è stabile da tanti anni e il nostro deficit pubblico è inferiore alla media europea. Quello che è successo è che su questo debito, ormai, il resto del mondo non scommette più.

D. – Siamo ormai alla quarta manovra, che dovrebbe essere approvata proprio oggi. Gli aggiustamenti inseriti possono essere ritenuti soddisfacenti?

R. – E’ difficile, perché quello che non si riesce a vedere è il senso economico di questa manovra. Mi pare che finora le variazioni presentate siano state basate su criteri politici, ovvero: quanto popolare o impopolare è un certo provvedimento presso gli elettori. In realtà, dovremmo capire quale effetto depressivo abbia il togliere dei soldi in un certo modo dall’economia e quale effetto depressivo si ha se li togliamo in un altro modo. L’aumento dell’Iva ha probabilmente un forte effetto depressivo. Una "patrimoniale" avrebbe un debole o inesistente effetto depressivo: infatti, chi ha i patrimoni che pagano, probabilmente consuma come prima, chi invece deve pagare di più con lo stesso stipendio, forse consuma meno di prima.

D. – C’è un ampio dossier su “Avvenire” intitolato: “La politica ai tempi dello spread. Dittatura delle borse o democrazia delle riforme”?

R. – Bisogna in qualche modo limitare il potere delle borse. Le borse sono un’ottima istituzione per quello che possono dare: una valutazione dello stato dell’economia e di quali settori, imprese e Paesi vadano bene. Però, se si va al di là di questo, e la valutazione diventa politica, allora le borse sono anche molto dannose. Possono cioè destabilizzare un sistema politico. (vv)







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