La Corte costituzionale tedesca: legittimi gli aiuti della Germania al Fondo europeo
"salva-Stati"
Dopo le perdite di ieri, le Borse europee tentano oggi il rimbalzo e aprono tutte
con segno nettamente positivo, sulla scia anche del buon andamento dei mercati asiatici
che hanno chiuso in rialzo. A spingere gli investitori ad acquistare è soprattutto
l'abbassamento del prezzo dei titoli, conseguente alle perdite dei giorni scorsi.
Anche lo spread tra "Btp" decennali e "Bund" tedeschi, che ieri viaggiava oltre
360 punti, è in calo a quota 348. Intanto, la Corte costituzionale tedesca ha giudicato
legale la partecipazione della Germania agli aiuti nell'Eurozona e quindi al Fondo
europeo, cosiddetto "salva-Stati". Nonostante l’opposizione ribadita oggi dalla cancelliera,
Angeka Merkel, nel suo intervento al parlamento, non tramonta in Europa l’ipotesi
del ricorso agli eurobond come strumento per contrastare la crisi. lo spiega l’economista,
Mario Deaglio, intervistato da Antonella Palermo:
R. – Il punto
fondamentale sugli eurobond è che i tedeschi cambino idea. Non la cambieranno prima
delle ultime elezioni regionali di questa tornata – che sono state finora un disastro
per il partito di governo della cancelliera Angela Merkel – e quindi, nel migliore
dei casi, gli eurobond vedranno la luce nel primo trimestre del 2012.
D.
– A proposito di Germania, la Merkel paragona l’Italia alla Grecia. Secondo lei, è
una valutazione corretta?
R. – Assolutamente no. Noi non siamo la Grecia
perché il nostro debito pubblico è molto alto ma è stabile da tanti anni e il nostro
deficit pubblico è inferiore alla media europea. Quello che è successo è che su questo
debito, ormai, il resto del mondo non scommette più.
D. – Siamo ormai
alla quarta manovra, che dovrebbe essere approvata proprio oggi. Gli aggiustamenti
inseriti possono essere ritenuti soddisfacenti?
R. – E’ difficile, perché
quello che non si riesce a vedere è il senso economico di questa manovra. Mi pare
che finora le variazioni presentate siano state basate su criteri politici, ovvero:
quanto popolare o impopolare è un certo provvedimento presso gli elettori. In realtà,
dovremmo capire quale effetto depressivo abbia il togliere dei soldi in un certo modo
dall’economia e quale effetto depressivo si ha se li togliamo in un altro modo. L’aumento
dell’Iva ha probabilmente un forte effetto depressivo. Una "patrimoniale" avrebbe
un debole o inesistente effetto depressivo: infatti, chi ha i patrimoni che pagano,
probabilmente consuma come prima, chi invece deve pagare di più con lo stesso stipendio,
forse consuma meno di prima.
D. – C’è un ampio dossier su “Avvenire”
intitolato: “La politica ai tempi dello spread. Dittatura delle borse o democrazia
delle riforme”?
R. – Bisogna in qualche modo limitare il potere delle
borse. Le borse sono un’ottima istituzione per quello che possono dare: una valutazione
dello stato dell’economia e di quali settori, imprese e Paesi vadano bene. Però, se
si va al di là di questo, e la valutazione diventa politica, allora le borse sono
anche molto dannose. Possono cioè destabilizzare un sistema politico. (vv)