2011-09-06 14:09:30

Pakistan: musulmani e cristiani rapiti per finanziare gruppi terroristici


C’è un nuovo, crescente business dei sequestri di persona a scopo di estorsione, lanciato dai gruppi terroristi in Pakistan. Serve a ottenere riscatti e rimpinguare le casse delle organizzazioni terroriste come Al Qaeda. Ne sono vittime cittadini di tutte le religioni, musulmani o leader delle minoranze religiose, personaggi in vista, cittadini stranieri (specialmente americani), membri di famiglie facoltose. E’ l’allarme lanciato all’agenzia Fides da padre Mario Rodrigues, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (Pom) in Pakistan. Il sacerdote nota “la crescita di un fenomeno che ha raggiunto dimensioni preoccupanti” e invita “le autorità civili e di polizia a monitorarlo e a prendere adeguati provvedimenti”. Una delle ultime vittime è Shahbaz Taseer, figlio dell’ex governare del Punjab, Salman Taseer, ucciso dalla sua guardia del corpo nel genaio scorso, in quanto aveva difeso la cristiana Asia Bibi, condannata a morte per blasfemia. Per Shahbaz Taseer, nei giorni scorsi, le minoranze religiose della “All Pakistan Minorities Alliance” (Apma) hanno manifestato a Lahore e a Faisalabad, condannando il sequestro e chiedendo al governo del Punjab “chiarezza, impegno e trasparenza”, come riferisce a Fides la cristiana Najmi Saleem, coordinatrice femminile dell’Apma in Punjab. “Certo, nel caso di Shahbaz Taseer – nota padre Rodrigues – vi sono due ipotesi: quella del sequestro a scopo di estorsione, che già circola sui mass media; o quella della vendetta e del ricatto per ottenere la liberazione di Qadri, il killer di suo padre, considerato un eroe dai gruppi integralisti islamici”. Ma le vittime sono anche personaggi in vista nella comunità cristiana, come è accaduto a Irvin John, facoltoso laico cattolico della parrocchia a San Lorenzo a Karachi: “E’ stato rapito da un gruppo terrorista oltre un mese fa – racconta padre Rodrigues – e rilasciato dopo tre settimane di prigionia, in seguito al pagamento di un ingente riscatto. Siamo tutti esposti a questo rischio – conclude il direttore delle Pom – potenziali vittime di una pratica che sta prendendo piede in Pakistan, come forma di autofinanziamento delle organizzazioni terroriste”. Fra le ultime vittime dei sequestri, il funzionario americano Warren Weinstein, capo del progetto “Pakistan Initiative for Strategic Development and Competitiveness”, rapito in agosto e tuttora in mano ai sequestratori; il genero del generale Tariq Majid, noto leader militare; il gioielliere Malik Amir, presidente del Sindacato dei Commercianti, rapito un anno fa e non ancora rilasciato. Secondo fonti di intelligence, i gruppi terroristi presenti in Pakistan sono oltre 40, legati alla rete dei talebani o ad Al-Qaeda, negli ultimi tempi ulteriormente indebolita dopo l’uccisione del leader di Al-Qaeda Atiyah Abd al-Rahman (detto Al-Libi) e l’arresto dell’altro militante Younis al-Mauritani. (R.P.)







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