Soddisfazione del Patriarca Bartolomeo I per i beni restituiti alle minoranze religiose
La Turchia restituirà alle minoranze religiose non islamiche presenti nel Paese tutte
le proprietà sequestrate dopo il 1936 e questo “è solo l’inizio” di una nuova politica,
promette il primo ministro Erdogan. La notizia ha suscitato la soddisfazione del Patriarca
ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, che ne ha parlato anche ieri, riferisce
l'agenzia AsiaNews, nel corso della festa della Sacra Zona di Nostra Signora presso
la Madonna di Souda: “È un momento di grande gioia non soltanto per noi cristiani
ortodossi – ha detto – ma per tutte le minoranze che vivono da secoli su queste terre”.
È una decisione storica, infatti, quella che Ankara ha preso dopo oltre 70 anni, e
che si formalizza in un decreto che restituisce ai greco-ortodossi, agli armeni, agli
ebrei e ad altri gruppi, migliaia di proprietà indebitamente sequestrate dal governo.
L’obiettivo è stato raggiunto anche grazie a una continua azione diplomatica da parte
della comunità internazionale e in particolare dell’Unione europea. “Se la Turchia
si ritiene uno Stato di diritto, tutto deve realizzarsi nel contesto della giustizia
e non dell’illegalità”, ha commentato ancora, entusiasta, il Patriarca, che intanto,
nella speranza che presto possa riaprire la scuola teologica di Chalki, chiusa dal
governo nel 1971, ha nominato mons. Elpidoforos Lambrinidis, metropolita di Bursa,
priore del monastero di Agia Triada e direttore degli studi della scuola che appartiene
al monastero. (R.B.)