2011-09-05 16:18:55

Egitto: sospesa per una rissa tra avvocati l'udienza al processo Mubarak


La terza udienza per il processo a carico del deposto presidente egiziano Hosni Mubarak, iniziata questa mattina presso l'accademia della polizia del Cairo, è stata sospesa dopo una rissa scoppiata tra gli avvocati della difesa e quelli delle vittime della repressione contro la rivoluzione di gennaio, che si sono costituiti parte civile. Nella gabbia degli imputati anche i due figli, Alaa e Gamal, e l'ex ministro dell'Interno, Habib al Adly, contro i quali sono state mosse varie accuse, tra le quali quelle di corruzione. Una pratica che ha lasciato il Paese in una situazione economica drammatica, con milioni di persone che vivono in povertà assoluta. Quanto questo stato di cose ha influito sulla caduta di Mubarak? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Francesca Paci, esperta di Egitto del quotidiano La Stampa:RealAudioMP3

R. - In realtà la situazione economica è anche all’origine dei disordini contro Mubarak. Il punto a gennaio fu l’aumento dei prezzi del pane e di altri generi alimentari, fatto che però era già successo in passato. Negli ultimi 3-4 anni, l’Egitto era cresciuto, così come la Tunisia di Ben Alì e così come altri Paesi della regione, con punte anche del 3-4 per cento. Il problema era stato la redistribuzione delle ricchezze: il Paese aveva visto aumentare il bilancio dello Stato a tutto vantaggio della ristrettissima classe che era intorno a Mubarak e alla sua famiglia.

D. - Su una cosa non ci sono dubbi: l’Egitto è un Paese più che mai diviso. A dimostrarlo anche gli scontri che si sono avuti anche questa volta di fronte all’aula in cui era in corso il processo. Come sarà possibile risanare queste fratture tra sostenitori e oppositori di Mubarak?

R. - Il problema, in realtà, è che l’Egitto è un Paese diviso adesso in realtà molto più di quanto non fosse 4-5 mesi fa: i membri del disciolto partito di Mubarak erano e sono stati attivi fin dai primi giorni della rivoluzione e dopo la caduta del regime, però il Paese ha vissuto 2 o 3 mesi di luna di miele in cui tutte le differenze all’interno della popolazione, sia quelle religiose tra musulmani e copti, sia quelle culturali tra intellettuali e classi popolari, sia quelle sociali, sembravano appianate. Che cosa è successo nel frattempo? La giunta militare che tiene di fatto ad interim il governo - a detta dei manifestanti di piazza Tahrir, dei giovani, dei liberali - si è mossa troppo lentamente, ossia esitando un pochino anche nel portare a processo e far fuori quelli che erano stati ai vertici del passato regime. Inoltre, si sono organizzate e sono cresciute le forze religiose, in particolare i Fratelli musulmani, ma anche alla loro destra i salafiti, e si sono rafforzate, si sono strutturate a dispetto degli ex-compagni di piazza Tahrir. (bf)







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