Il cardinale Tomko presiede a Ludbreg, in Croazia, la cerimonia per i 600 anni del
"miracolo eucaristico"
La Chiesa croata è oggi in festa per la chiusura dell’Anno Giubilare, indetto per
i 600 anni dal “miracolo eucaristico di Ludbreg”. Nel 1411, infatti, durante una Messa,
il vino del calice si trasformò in sangue. Per l’occasione, Benedetto XVI ha nominato
il cardinale Jozef Tomko, prefetto emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione
dei Popoli, suo inviato speciale alle celebrazioni. Il servizio di Isabella Piro:
Anno 1411,
castello di Batthyany: durante la Messa, un sacerdote dubita della verità della transustanziazione
e in quel momento il vino del calice si trasforma in sangue. La storia del miracolo
di Ludbreg comincia da qui, 600 anni fa. Il pellegrinaggio dei fedeli inizia subito,
grazie anche a guarigioni prodigiose. Nel 1513, Papa Leone X concede la venerazione
della reliquia, portata in processione anche a Roma. Poi, nel XVIII secolo, la peste
colpisce la Croazia settentrionale: il popolo invoca l’aiuto di Dio, mentre il parlamento
fa voto di costruire una cappella a Ludbreg, se l’epidemia verrà scongiurata. La peste
non dilaga e il Santuario viene costruito anche se solo nel 1994, dopo il ristabilimento
della democrazia nel Paese. È questa la storia che oggi la Chiesa croata celebra,
a conclusione dell’Anno Giubilare iniziato il 5 settembre 2010. Tante le iniziative
che hanno accompagnato questo evento, come un simposio sul Preziosissimo Sangue e
i pellegrinaggi delle parrocchie, dei movimenti ecclesiali, delle Congregazioni religiose.
Lo
stesso Benedetto XVI, il 5 giugno scorso, durante il suo viaggio apostolico in Croazia,
aveva ricordato il miracolo di Ludbreg, invitando i fedeli ad avvicinarsi al Sacramento
dell’Eucaristia. Ma cosa dice all’uomo di oggi il Preziosissimo Sangue di Cristo?
Ascoltiamo don Luciano Pirondini, parroco della chiesa del Preziosissimo
Sangue di Gesù a Reggio Emilia:
"Pensare al Sangue di Cristo porta esattamente
a pensare all’Eucaristia: l’Eucaristia aiuta proprio ad esistere come comunità cristiana,
anche con tutti i frutti dell’Eucaristia, come il frutto della carità. L’Eucaristia
insegna anche la disponibilità all’altro, quindi anche la disponibilità all’evangelizzazione:
non solo nel proprio ambiente, ma anche a essere evangelizzatori là dove si è chiamati.
L’Eucaristia è veramente qualcosa di fondamentale.".
“Senza l’Eucaristia,
la stessa Chiesa non può edificarsi per la salvezza degli uomini”, ha scritto il Papa
nella Lettera con cui ha nominato il cardinale Tomko suo inviato speciale a Ludbreg.
Ma cosa ci aiuta a comprendere al meglio il valore di questo sacramento? Ancora don
Pirondini:
"Certamente, è la preghiera e la riflessione. Ma soprattutto,
credo, sia il cercare di cominciare a vivere il rendimento di grazie: il rendere grazie,
il partecipare al banchetto eucaristico anche come momento conviviale durante il quale
tutti ci si ritrova assieme. È vedere, credere, constatare e toccare con la vita la
presenza reale di Cristo nel pane e nel vino. Poi, vederlo anche come sacrificio,
come dono, ricordando l’Ultima Cena, ricordando quello che il Signore ha voluto rinnovare
con il suo popolo".
Oggi, a Ludbreg sono presenti anche pellegrini sloveni,
ungheresi e devoti di altre nazioni europee. Un segno che l’Eucaristia parla al cuore
di tutti gli uomini, nessuno escluso.