2011-09-04 11:03:37

Acli, Olivero: in politica e nel sociale servono cristiani portatori di entusiasmo e concretezza


Da giorni impegnate a Castel Gandolfo, per il loro 44.mo Incontro nazionale di studi, le Acli hanno dunque partecipato questa mattina alla preghiera dell’Angelus con Benedetto XVI. Il presidente, Andrea Olivero, è stato poi ricevuto dal Papa, al quale ha portato in dono un manufatto proveniente da Betlemme, realizzato dai giovani palestinesi del Centro professionale gestito dalle Acli. L'Incontro di studi di questi giorni è stato promosso dalle Acli nel trentennale dell’Enciclica Laborem exercens, con i lavori incentrati sul tema del “Lavoro scomposto”. Una ricerca realizzata per l’occasione ha messo in luce che il reddito medio degli italiani è di 22 mila euro l’anno. Alessandro Guarasci ha chiesto un commento allo stesso Olivero:RealAudioMP3

R. – C’è un problema serio di redditi, che va condizionando la vita di molte, troppe persone, e che rischia, se non si pongono immediatamente dei correttivi, anche di far nascere una protesta sorda, una protesta che alla fine può sfociare in una rottura di coesione sociale.

D. – Ma questo non dipende dal fatto che in Italia c’è anche molto lavoro "sommerso"?

R. – Il colpire l’evasione è un fattore che credo vada sostenuto con convinzione. Il problema, credo, è che l’evasione ci sia per quanti hanno redditi un poco superiori. Qui invece noi incontriamo grandi difficoltà in quanti hanno reddito da lavoro dipendente. Sappiamo perfettamente – e le percentuali non sono irrilevanti – che il lavoro nero in Italia è intorno al 12% della forza lavoro, quindi tantissimo, ma non in grado di spostare questi dati in maniera significativa.

D. – I cattolici, secondo voi, come possono tornare a incidere nella società italiana? Serve un nuovo partito, a questo punto?

R. – No, non credo che serva né un nuovo partito né un nuovo leader. Per troppo tempo ci siamo illusi che fosse questa la soluzione. C’è bisogno di un nuovo protagonismo, c’è bisogno di un nuovo entusiasmo, determinazione, concretezza e studio, perché credo – lo ha detto molto bene Papa Benedetto XVI a più riprese, nei mesi passati – non ci si inventa nell’impegno sociale e politico: bisogna che tutto questo si evidenzi e che anche si metta "in rete", questo sì. Tanti cattolici si sono impegnati negli anni passati, ma forse in maniera troppo isolata, e quindi senza riuscire a fare massa critica, riuscire a far cogliere la bontà di un disegno complessivo. Pensiamo che la ricchezza della Dottrina sociale della Chiesa possa aiutarci anche a superare quella profonda crisi che, tutti noi sappiamo, è crisi morale almeno quanto crisi economica e sociale. (ap)







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