2011-09-03 14:02:46

Patriarcato di Mosca: sì al concilio panortodosso, ma con il consenso di tutte le Chiese locali


Il metropolita di Volokolamsk, Hilarion, fuga i timori sollevati da più parti in merito alla possibilità che l’ottavo concilio panortodosso, di probabile imminente convocazione, possa annullare le decisioni prese nei sette concili precedenti: “Non verrà presa alcuna decisione che non sia già stata espressa dalla Commissione preparatoria in questi ultimi 50 anni – sono le sue parole riportate dall’Osservatore Romano – tutti gli argomenti discussi in questo mezzo secolo verranno affrontati di nuovo prima del concilio”. L’ultimo concilio delle Chiese ortodosse si tenne nel 1961 a Rodi sotto l’egida dell’allora Patriarca di Costantinopoli, Atenagora e le uniche questioni già trattate all’epoca, sulle quali manca ancora l’accordo, sono di natura “tecnica” e non dottrinale: in che modo concedere l’autocefalia e l’ordine in cui nominare le Chiese negli elenchi ufficiali, i dittici. Un nodo da sciogliere non di poco conto, invece, è la questione legata agli ortodossi ucraini, che dal punto di vista canonico non sono in comunione con le Chiese locali e che dal concilio si aspettano il riconoscimento dell’autocefalia, nonché l’apposizione dei loro nomi nei dittici: “La questione di uno scisma è molto dolorosa – ha commentato il metropolita Hilarion – la Chiesa deve fare uno sforzo continuo per sanare le divisioni esistenti ed esorta i fratelli e le sorelle che si sono allontanati a tornare in seno a essa”. Il metropolita, che è anche presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, ribadisce che la decisione di convocare il concilio potrà essere presa solo con il consenso di tutti: “Se anche una sola Chiesa non è d’accordo su qualcosa – ha detto – significa che ha le sue ragioni, basate sulla tradizione locale e tra le varie Chiese ortodosse non ci sono differenze nel campo dottrinale, ma solo difficoltà inerenti a questioni politiche”. Il metropolita Hilarion, infine, si è detto favorevole al concilio, in quanto le sfide che la società di oggi pone alla Chiesa ortodossa esigono da questa una risposta condivisa e solidale, in grado di superare i disaccordi, e ritiene che, in questo senso, il concilio non potrà che essere un fattore di unità e non di divisione. (R.B.)







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