Nepal: lettera aperta delle Ong contrarie all’amnistia per i crimini di guerra
Assicurarsi che il governo mantenga l’impegno preso e cioè faccia in modo che “quanti
hanno violato i diritti umani durante la guerra civile siano chiamati a rispondere
davanti ai tribunali secondo la legge”. Questo il contenuto di una lettera che quattro
Ong attive in Nepal, Advocay Forum, Amnesty International, Human Rights Watch e International
Commision of Jurists hanno inviato al nuovo Primo ministro del Paese, Baburam Bhattarai,
dopo la firma dell’accordo tra il Partito comunista locale e le opposizioni che prevede,
tra l’altro, la cancellazione dei crimini commessi durante gli anni di conflitto armato.
Nella missiva, giunta anche all'agenzia Fides, le Ong sostengono che tale accordo
minaccia il principio di supremazia della Costituzione, l’indipendenza della magistratura
e lo Stato di diritto, mentre la concessione dell’amnistia violerebbe “i diritti fondamentali
delle vittime”, come quello a ottenere giustizia. Gli attivisti riconoscono l’esigenza
della pacificazione nazionale, ma non “a scapito della giustizia e della tutela dei
diritti dei nepalesi”, scrivono ancora le Ong, che chiedono al premier un impegno
pubblico al fine di non concedere alcuna amnistia, soprattutto per reati previsti
dal diritto internazionale come crimini di guerra e contro l’umanità, sparizioni forzate,
torture e maltrattamenti”. (R.B.)