Germania: elezioni regionali nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, test per Angela
Merkel
Vigilia elettorale in Germania, dove domani si terrà il voto regionale in Meclemburgo-Pomerania
Anteriore, nell'estremo nordest del Paese. Un test considerato cruciale per la CDU
di Angela Merkel: tra due settimane infatti si terranno le consultazioni anche a Berlino,
dopo un’annata elettorale in cui il partito del cancelliere ha perso in Baden Wurttemberg
e ad Amburgo. Attualmente il Land dell'ex Germania dell’est è governato da una grande
coalizione guidata dai socialdemocratici della SPD, in cui i cristianodemocratici
sono partner di minoranza. Sul voto regionale in Meclemburgo-Pomerania Anteriore,
Giada Aquilino ha intervistato Marco Paolino, docente di Storia contemporanea
all’Università della Tuscia, esperto di politica tedesca e presidente del Movimento
ecclesiale di impegno culturale dell’Azione Cattolica:
R. – In questo
2011 ci sono state varie elezioni regionali. Teniamo conto che nel 2013 in Germania
ci saranno le elezioni per scegliere il cancelliere: quindi, questo voto ha un valore
anche di elezioni di medio termine per sondare l’orientamento dell’elettorato tedesco
nei confronti del governo di Angela Merkel. Questo appuntamento elettorale del Meclemburgo-Pomerania
Anteriore ha una valenza ulteriore. Teniamo conto che Angela Merkel è nata
nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore e il suo collegio elettorale, che
è quello di Rügen-Stralsund, si trova proprio in questa regione: lei quindi viene
eletta come deputato al Parlamento tedesco in questa regione. Gli osservatori – nazionali
e internazionali – hanno dunque concentrato la loro attenzione su queste elezioni
perché, dal risultato del partito della cancelliera – la CDU – nel Meclemburgo-Pomerania
Anteriore, si potrà capire qualcosa di più dell’orientamento elettorale a livello
nazionale.
D. – Ci sono dei sondaggi al riguardo?
R. –
C’è un orientamento di fondo per una vittoria del partito socialdemocratico. In questo
momento, nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore il partito socialdemocratico
e il partito cristianodemocratico governano insieme: hanno creato una “groβe
Koalition”. All’interno di questa alleanza, chi crescerà sarà probabilmente
il partito socialdemocratico, mentre invece la CDU resterà stabile. Questo consentirà
due scenari: o la prosecuzione dell’esperienza di governo della “groβe Koalition”
oppure l’altro scenario che si può aprire sarà quello di una coalizione di
sinistra, cioè l’alleanza tra il partito socialdemocratico e il partito della “Linke”,
la sinistra ex-comunista, che potrebbe anche ottenere la maggioranza assoluta dei
voti.
D. – Il voto avviene a due settimane da un altro voto importante:
quello di Berlino …
R. – E’ considerato il test elettorale più importante,
in Germania. Sia perché Berlino è la capitale, sia perché Berlino ha una storia straordinaria
nel corso del Novecento, con la divisione in due della città con il Muro. Quindi,
ogni volta che si vota a Berlino c’è sempre questa attesa forte. Teniamo conto di
una cosa altrettanto importante: a Berlino si vota quattro giorni prima dell’arrivo
del Papa. In città è dato in forte ascesa, in crescita, il partito socialdemocratico,
con un ruolo minoritario da parte del partito democristiano. A differenza del Meclemburgo-Pomerania
Anteriore, a Berlino c’è una coalizione di sinistra, cioè la SPD governa insieme
con il partito della “Linke”, degli ex-comunisti.
D. – In campagna elettorale,
la Merkel ha puntato molto sul ruolo europeo della Germania, in questo momento di
crisi economica. Che percezione hanno i tedeschi della politica europea della Germania
in questo momento? Pensiamo al piano di salvataggio della Grecia, agli aiuti internazionali,
alla questione degli eurobond …
R. – Angela Merkel assegna un ruolo
importante al rapporto con la Francia, all’asse franco-tedesco che ha tenuto in piedi
sia l’euro, sia anche tutta la struttura dell’Unione Europea. C’è da dire che Angela
Merkel ha pagato - pure in termini elettorali: ci sono state sconfitte in alcune consultazioni
regionali - lo sforzo che, da un punto di vista economico e anche finanziario, la
Germania ha dovuto fare per tenere in piedi sia l’euro, sia tutta la costruzione europea,
in particolare anche il ruolo della Banca centrale europea. La Merkel ha sottolineato
come questi sacrifici che la Germania ha dovuto sopportare abbiano però poi avuto
conseguenze importanti: quelle di mantenere sostanzialmente stabile l’economia tedesca.
Ricordiamo che l’economia tedesca non ha conosciuto i fenomeni di recessione, di crisi
che ci sono stati in altri Paesi europei e, soprattutto, non ha conosciuto – e non
conosce – i livelli di disoccupazione che ci sono nel resto dell’Europa. (gf)