Filippine: l'Onu sospende i finanziamenti al programma di pianificazione familiare.
Soddisfazione dei vescovi
A partire dall’anno prossimo le Nazioni Unite sospenderanno i finanziamenti al loro
programma di controllo delle nascite nelle Filippine per mancanza di fondi. Lo ha
annunciato nei giorni scorsi, la vice-presidente della Commissione salute della Camera
dei Rappresentanti di Manila, Janette Garin. “Un’ottima notizia”: così il presidente
della Commissione per la famiglia e la vita della Conferenza episcopale filippina
(Cbci) mons. Ramon Arguelles ha commentato la decisione. “Sono molto felice – ha dichiarato
il presule ripreso dall’agenzia Ucan - perché quei soldi servono solo ad alimentare
la corruzione”, mentre avrebbero potuto essere utilizzati per finanziare altri progetti
importanti . Soddisfazione è stata espressa anche da altri esponenti dell’episcopato
filippino. Per Teodoro Bacani, vescovo emerito di Novaliches, la decisione è un segno
che la campagna dell’Onu per la promozione dei contraccettivi nelle Filippine non
sta avendo il successo sperato. Mons. Dinaldo Gutierrez, vescovo di Marbel, ha ribadito
da parte sua l’appello al Governo di Manila a non impiegare i soldi dei contribuenti
per l’acquisto di contraccettivi. Nella sua relazione alla Camera dei Rappresentanti,
la Garin, nota per le sue posizioni a favore del controllo artificiale delle nascite,
ha sostenuto che l’interruzione dei finanziamenti dell’Onu provocherà un’impennata
demografica nel Paese. Affermazioni che il cardinale Ricardo Vidal, arcivescovo emerito
di Cebu, ha bollato come propagandistiche per facilitare l’iter parlamentare della
controversa legge sulla Salute Riproduttiva (Rh Bill). Il porporato ha quindi invitato
a restare vigili e a continuare la battaglia contro il provvedimento, al centro di
un annoso braccio di ferro tra la Chiesa e il governo filippino. (A cura di Lisa
Zengarini)