Coree: monaci buddisti del Sud in visita al Nord per un rito religioso
Una delegazione di monaci buddisti sudcoreani, compreso il capo del più importante
ordine religioso del Paese, visiterà la Corea del Nord per celebrare il 1000esimo
anniversario della Tripitaka, una delle più importanti reliquie buddiste della penisola.
Il ministero dell’Unificazione di Seoul ha concesso il permesso “per motivi puramente
religiosi”; il gruppo incontrerà una delegazione di fedeli del Nord e visiterà diversi
templi della dittatura comunista. Si tratta della prima visita ufficiale non umanitaria
dal 24 maggio 2010, quando Seoul decise l’embargo totale di ogni forma di cooperazione
per il Nord. Pyongyang è considerata responsabile dell’affondamento di una corvetta
del Sud - attacco in cui morirono 42 marinai coreani - e del bombardamento di un isolotto
in cui perse la vita un civile. Un rappresentante del ministero ha confermato il permesso:
“Si tratta di un gruppo composto da 37 persone, compreso il direttore dell’Ordine
Jogye. Il gruppo è partito oggi per visitare il tempo Bohyun, nel monte Mohyang. Qui
sarà celebrata una cerimonia con una delegazione di buddisti nordcoreani. Il permesso
- riferisce l'agenzia AsiaNews - è stato dato in occasione dell’anniversario della
Tripitaka, che fa parte dell’eredità spirituale di tutti i coreani”. La reliquia è
composta da più di 80mila blocchi di legno, incisi 1000 anni fa, che contengono tutte
le scritture buddiste. Al momento è conservata a Haeinsa, un tempio che si trova in
Corea del Sud, ma è stata incisa e ritrovata nella parte nord della Corea. Il regime
dei Kim non ammette alcun culto religioso se non l’adorazione dei leader, ma alcuni
buddisti - che molti ritengono “di facciata” - operano nel Paese. (R.P.)