Colombia: ucciso sacerdote che difendeva i lavoratori di una miniera d’oro e criticava
le multinazionali
Giovedì scorso - ma la notizia è stata confermata solo ieri - nel Dipartimento colombiano
di Caldas, è stato ucciso con numerosi colpi di arma da fuoco mentre viaggiava sulla
sua motocicletta, il sacerdote Reynel Restrepo, parroco della località mineraria di
“Marmato” (nella diocesi di Pereira), dove si estrae oro in condizioni di vita e di
lavoro più volte criticate da più parti. Il segretario del governo locale, Henry Murillo,
in dichiarazioni rilasciate al quotidiano nazionale “El Tiempo” di Bogotà, ha raccontato
che “mentre il sacerdote transitiva con la sua motocicletta fra due località della
regione, è stato fermato da un gruppo di sconosciuti che lo hanno ucciso con numerosi
colpi di pistola”. Gli autori del crimine sono fuggiti poi con la motocicletta e altre
cose personali del sacerdote senza lasciare traccia utile per le indagini anche se,
secondo la polizia locale, qualche buona informazione sarebbe stata fornita da alcuni
testimoni. Il fatto ha causato una profonda commozione fra le popolazioni di diverse
località della regione che conoscevano padre Restrepo e del quale hanno sempre avuto
un buona impressione per il suo impegno pastorale e per la sua accorata difesa dei
minatori sottoposti a condizioni di lavoro insopportabili. Padre Restrepo più di una
volta aveva criticato duramente lo sfruttamento dei lavoratori da parte dei responsabili
della miniera d’oro. Uriel Ortiz, sindaco di Marmato ricorda i buoni rapporti del
sacerdote con la popolazione, spiegando che “sono stati, da quando è venuto fra noi,
due anni eccellenti e perciò tutti oggi siamo costernati”. Per la gente del posto
non c’è dubbio: il sacerdote è stato ucciso per la sua difesa dei minatori e per le
sue critiche al modo di agire delle multinazionali che operano in tutta la regione.
La polizia locale ha offerto una ricompensa di quasi 11mila dollari a chi darà informazioni
utili per le indagini. (A cura di Luis Badilla)