2011-09-02 15:12:36

La Turchia espelle l'ambasciatore israeliano: vuole le scuse per le vittime di Freedom Flotilla


Sale la tensione fra Turchia e Israele: Ankara ha espulso l’ambasciatore israeliano e ha sospeso tutti gli accordi militari con Tel Aviv, ribadendo di non riconoscere la legalità del blocco israeliano a Gaza. Il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

Le relazioni con Israele sono declassate al livello di secondo segretario d’ambasciata: pertanto, l'ambasciatore israeliano dovrà lasciare Ankara e l'ambasciatore turco in Israele dovrà rientrare in Turchia entro mercoledì. È questo l’annuncio fatto oggi dal ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, specificando che saranno sospesi tutti gli accordi di tipo militare e affermando ufficialmente che la Turchia non riconosce il blocco israeliano imposto a Gaza. Alla base della decisione, le mancate scuse da parte dello Stato ebraico per il raid condotto il 31 maggio 2010 contro il traghetto turco Mavi Marmara, carico di attivisti filo-palestinesi che, nell’ambito dell’iniziativa Freedom Flotilla, si stava dirigendo nella Striscia di Gaza, convinto di forzarne il blocco. Nel raid contro la nave, rimasero uccisi 9 cittadini turchi. Sulla vicenda sarebbe imminente la pubblicazione, da parte delle Nazioni Unite, del rapporto della commissione d’inchiesta guidata da Geoffrey Palmer e anticipato ieri dal New York Times: secondo l’Onu l’operazione israeliana sarebbe stata “eccessiva”, ma al tempo stesso si riconoscerebbe la legalità del blocco navale a Gaza, utile, sostiene Israele, a fronteggiare le minacce dei gruppi ostili, impedendo loro di ricevere armi. Intanto il premier israeliano Netanyahu ha convocato per oggi una riunione urgente dei ministri per valutare la situazione.







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