India: le donne indù difendono la libertà religiosa delle minoranze
In India, le donne indù sono favorevoli alla difesa della laicità dello Stato e alla
tutela dei diritti delle minoranze: sono molti i pareri in questa direzione raccolti
dall'agenzia "AsiaNews" durante la festa del teej, in onore del dio Shiva, cui hanno
partecipato anche fedeli di altre religioni, tra cui musulmani e cristiani. Dalla
proclamazione dello Stato laico, nel 2007, infatti, si è consolidata l’usanza di invitare
amici appartenenti ad altre fedi alle feste religiose più importanti, che sono il
Dashain per gli indù, il Natale per i cristiani, l’Eid al Fitr, cioè la rottura del
digiuno per i musulmani, e il Vesak per i buddisti. Il nuovo Codice penale in discussione
in Parlamento, però, vieterà queste pratiche, con la motivazione ufficiale di “evitare
contrasti religiosi”, privilegiando di fatto l’induismo su tutte, con la conseguenza
di proibire la libertà d’espressione e di conversione da una religione all’altra.
“Vi sono ancora molti politici conservatori favorevoli a un Paese confessionale –
è la testimonianza dell’attivista indù Mandira Sharma – non la popolazione”, che invece
crede all’armonia e alla convivenza pacifica tra fedi diverse. (R.B.)