Si è spento il linguista Eugene Neda: contribuì alla traduzione della Bibbia in 200
lingue
E’ morto, il 25 agosto scorso a Bruxelles, il rev. battista Eugene Nida, linguista
statunitense, celebre per aver dato il suo apporto alla traduzione della Bibbia in
oltre 200 lingue: aveva 96 anni. Da tempo malato di Alzheimer, l'annuncio della scomparsa
è stato dato da Geof Morin, portavoce dell'American Bible Society, dove il rev. Nida
ha lavorato per oltre mezzo secolo. Nida, che parlava otto lingue, ha viaggiato in
85 nazioni per aiutare i traduttori locali nell'opera di adattamento linguistico delle
Sacre Scritture. Il suo progetto di traduzione moderna della Bibbia è iniziato nel
1978 e si è concluso dopo 24 anni. Il rev. Nida era entrato all’American Bible Society
nel 1943, divenendo ben presto il capo del programma di traduzioni. Nel 1964 aveva
pubblicato il volume "Toward a science of Translating" che contiene le sue formulazioni
teoriche più note: la teoria della «equivalenza formale» e quella della «equivalenza
dinamica». «Dal momento che non esistono equivalenze esatte, nel tradurre bisogna
cercare di trovare l'equivalente più prossimo possibile», affermava il rev. Nida.
Il compito del traduttore consiste dunque, a parere del linguista, nella ricerca delle
equivalenze che gli permettano di agire «nel migliore dei modi» di scrivere in modo
«naturale». Invece di svolgere questa definizione solo apparentemente univoca, il
rev. Nida la sdoppiò, aggiungendo che «a ogni modo ci sono fondamentalmente due diversi
tipi di equivalenza: una equivalenza che possiamo chiamare formale e un'altra che
è primariamente dinamica».