Inondazioni in Nigeria: oltre cento morti. L'arcivescovo di Ibadan: il peggior disastro
in 30 anni
E’ salito ad oltre 100 morti il bilancio delle inondazioni dovute alle forti piogge
che da giorni si abbattono nella parte sud occidentale della Nigeria. A rivelarlo
la Croce Rossa nigeriana, direttamente intervenuta a Ibadan, importante città universitaria
a 140 km a nord di Lagos, nello Stato di Oyo, fortemente colpita dalle precipitazioni.
Per una testimonianza sulla situazione nella città nigeriana, Giada Aquilino
ha raggiunto telefonicamente l’arcivescovo di Ibadan, mons. Felix Alaba Adeosin
Job:
R. - La pioggia
è stata così abbondante che tante case sono crollate e tante persone sono morte. Il
governo sta cercato di aiutare coloro che hanno perso le proprie abitazioni a causa
del disastro e noi stiamo facendo il possibile per dare aiuto a quanti colpiti da
questo grave evento.
D. - Come sta intervenendo la Chiesa locale?
R.
– Con la nostra Commissione Giustizia e Pace abbiamo aiutato quelli che sono senza
casa e abbiamo dato loro da mangiare, dei vestiti e così via.
D. – Perché
sono stati così gravi i danni di queste inondazioni?
R. – Alcune case
sono state costruite nelle valli dove ci sono state le inondazioni e nessuno si aspettava
così tanta acqua; anche alcuni muri di recinzione delle nostre chiese sono stati distrutti.
L’ultimo diluvio tanto grave era stato nel 1980.
D. – Come vive la popolazione
a Ibadan?
R. – Non ci sono molte industrie, la gente coltiva i campi…
Non abbiamo molto. Speriamo che si possa tornare presto alla normalità. Ringraziamo
il Signore che i mercati agricoli non sono stati danneggiati dalle intense piogge.
Sono invece crollati i ponti che collegavano le due zone della città. Auspichiamo
che il governo li ricostruisca a breve. (bf)