Mauritius: allarme per l’uso di droghe tra i bambini
Il narcotraffico sembra non conoscere sosta nell’isola Mauritius e cresce la preoccupazione
tra gli operatori sociali ed i centri di assistenza per l’aumento dell’uso di doghe
tra i bambini e i giovani. In questo Paese insulare dell’oceano Indiano, che ha una
popolazione di 1,2 milioni di abitanti, si registra il tasso di prevalenza più elevato
di tutta l’Africa di consumo di oppio: l’1,9%. Secondo il Rapporto mondiale delle
Nazioni Unite sulle Droghe 2010, a Mauritius i bambini iniziano a fumare verso gli
11 anni di età, e già quattro anni dopo iniziano a fare uso di eroina e altre sostanze
stupefacenti. Sull’isola oltre 600 adolescenti, pallidi e debilitati, vengono assistiti
nel Centro governativo Idriss Goomany per il Trattamento e la Riabilitazione dei Consumatori
di Droghe. Il direttore del Centro - riferisce l'agenzia Fides - ha confermato che
negli ultimi tempi c’è stata una rapida crescita nel numero di tossicodipendenti.
Infatti, mentre in passato assistevano prevalentemente giovani di oltre 25 anni di
età, adesso ci sono anche molti 16enni. Iniziano la dipendenza utilizzando sciroppi
per curare la tosse ma poi vengono introdotti nel mondo delle droghe vere e proprie.
Tra le cause principali di questo crescente fenomeno c’è la povertà. I bambini vagano
per le strade, non vanno a scuola nonostante ci sia l’obbligo di frequenza fino ai
16 anni. Le autorità del governo cercano di ridurre il traffico di droghe concentrandosi
sulla prevenzione, sulla cura e sullla riabilitazione dei tossicodipendenti. Anche
le misure di sicurezza adottate dalle forze dell’ordine stanno dando risultati positivi:
il numero di persone carcerate per spaccio è aumentato da 1.504 nel 2000 a 1.899 nel
2010. Gli operatori sociali tuttavia non ritengono sufficienti queste misure e stanno
cercando di portare avanti una campagna contro il consumo di droghe, organizzando
incontri pubblici ogni settimana. (R.P.)