Libia: prosegue l’assedio di Sirte. Il Cnt: no a una forza internazionale
In Libia, proseguono l’assedio degli insorti e i bombardamenti della Nato su Sirte,
ultima roccaforte nelle mani delle milizie del regime. Intanto, sale l’attesa per
il vertice di domani Parigi del Gruppo di contatto sulla Libia, convocato dal presidente
Sarkozy. Il servizio di Marco Guerra:
La Libia
del dopo-Gheddafi non ha bisogno della presenza di una forza militare internazionale,
ma di un intervento per l'aiuto economico. Su questo punto si trovano in accordo le
autorità del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) e i Paesi del Gruppo di contatto
che hanno sostenuto l’azione militare della Nato. E di questo parleranno le due parti
domani a Parigi, nel corso della cosiddetta Conferenza di sostegno alla ''nuova Libia''.
Circa 60 i partecipanti, fra cui Onu, Ue, Nato, Lega Araba e Unione Africana. Fra
gli invitati, anche 20 nazioni che non riconoscono ancora il Cnt e che erano contrari
all’intervento militare, come Cina, Russia e Germania. Intanto, a Bruxelles si discute
circa la cancellazione delle sanzioni, mentre il Cnt ha annunciato la ripresa delle
attività estrattive di greggio e Londra ha sbloccato un miliardo e 600 milioni di
dollari di beni libici congelati. Ma sul terreno la situazione è ancora lontana dalla
normalità. Sirte, roccaforte lealista con 120 mila abitanti, non si è ancora arresa
nonostante l’ultimatum fissato per sabato prossimo e la stessa Nato ha affermato che
le operazioni continueranno fino alla conquista della città. Ma soprattutto continua
ad aleggiare lo spettro di Gheddafi, che risulta ancora introvabile. Oggi, alti rappresentati
del Consiglio nazionale di transizione hanno detto che il colonnello è sicuramente
in Libia e che, se non si arrende, sarà un loro diritto ucciderlo. Infine, si segnalano
a Tripoli decine di migliaia di persone nell’ex piazza verde per festeggiare la prima
fine del Ramadan senza il rais.
Medio Oriente In occasione della
fine del Ramadan, Israele ha blindato il confine sud nel timore di nuovi attacchi
terroristici dal Sinai egiziano, dopo quello di due settimane fa a nord di Ei-lat.
E dallo Stato ebraico arrivano anche nuove minacce a fronte dell’annunciata richiesta
all’Onu - da parte dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) - del riconoscimento
di uno Stato di Palestina con Gerusalemme Est come capitale. Alcuni ministri israeliani
hanno ipotizzato la liquidazione degli accordi di pace di Oslo e anche l’annessione
unilaterale di alcuni settori della Cisgiordania.
Pakistan Fine Ramadan
segnato dalle violenze in Pakistan, dove un kamikaze ha ucciso almeno 11 persone riunite
per le preghiere in una moschea all’aperto di Quetta. Dodici i feriti, alcuni dei
quali versano in condizioni gravi. L'attentato non è per il momento stato rivendicato.
Cecenia,
attentato E' di almeno 8 morti e oltre 20 feriti il bilancio di un triplice
attentato suicida avvenuto ieri sera a Grozny, in Cecenia, durante le celebrazioni
della fine del Ramadan. Tre kamikaze si sono fatti esplodere uccidendo sei poliziotti,
un funzionario del Ministero delle emergenze e un passante. Secondo un portavoce delle
Forze di sicurezza, almeno 22 persone sarebbero state ricoverate e cinque di queste
“versano in condizioni gravi”.
Iran L’Iran ha inviato un sottomarino
e una nave da guerra nel Mar Rosso. L’intenzione - ha precisato il comandante della
Marina, l’ammiraglio Habibollah Sayyari - è di “pattugliare le acque e mostrare le
potenzialità della Repubblica islamica”. Subito dopo l’annuncio di Teheran, Israele
ha dispiegato due imbarcazioni lanciamissili nelle stesse acque. Sempre ieri, l’opposizione
iraniana ha salutato con soddisfazione l’imminente liberazione di cento prigionieri
politici.
Afghanistan “Non uccidete più i vostri fratelli”. Il presidente
afghano, Hamid Karzai, ha lanciato l’ennesimo appello alla resistenza armata dei talebani
di unirsi al processo di pace e lo ha fatto ieri, in occasione dell'inizio dell’Eid,
la festività che conclude il mese islamico del Ramadan.
Economia, Europa-Italia Inflazione
e disoccupazione stabili ad agosto nella zona euro. L'aumento dei prezzi sarà del
2,5%, invariato rispetto al dato di luglio; fermo al 10% il tasso dei senza lavoro.
Il dato italiano vede, invece, un leggero recupero dei posti di lavori rispetto all’anno
precedente ma anche un aumento dell’inflazione al 2,8%, il valore più alto da ottobre
2008, trainato dai prezzi dei beni energetici. Ma al centro del dibattito in molti
Paesi del Vecchio continente resta il risanamento dei conti pubblici. In Italia la
manovra-bis è all’esame della Commissione bilancio del senato. Oltre 1.300 gli emendamenti
presentati finora, mentre mancano quelli del governo. Quest'ultimo, un segno che l’esecutivo
sta ancora lavorando sulla base dell’accordo stipulato ad Arcore tra le forze della
maggioranza. Stamani, è stata cancellata la contestata norma sulle pensioni circa
il mancato computo degli anni di università e del servizio militare.
Cuba Giro
di vite a Cuba contro gli oppositori politici. Nelle ultime settimane, la polizia
ha arrestato una trentina di dissidenti, in tre diverse località della provincia di
Santiago de Cuba. Lo ha denunciato oggi, in un comunicato distribuito via web, Elizardo
Sanchez della Commissione per i diritti umani e la riconciliazione nazionale.
Giappone,
nucleare In diversi settori di sei comuni della prefettura di Fukushima, colpita
dal terribile sisma e dallo tsunami dell'11 marzo scorso, l'analisi del suolo ha registrato
punte di cesio di 137 volte superiori agli standard seguiti per le evacuazioni forzate
dopo la crisi di Cernobyl del 1986. L’allarme emerge dalla mappa aggiornata sulla
radioattività, presentata in un recente incontro al Ministero della scienza. E oggi,
a Tokyo, la terra è tornata a tremare. Il sisma, breve ma intenso, ha raggiunto magnitudo
4,5 senza provocare danni. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 243