Ecuador: timori per un Disegno di legge, non ufficiale, contro l'espressione pubblica
della fede
Una nuova legge sulla pratica religiosa in Ecuador – riferisce l’agenzia Zenit - impedirebbe
alle Chiese, se approvata, ogni espressione pubblica di fede. Il progetto, diffuso
su Internet, ha suscitato grande preoccupazione tra i cattolici e gli evangelici del
Paese latinoamericano. Il ‘Disegno di legge organica sulla professione religiosa e
l'etica laica’, porta la firma di Pablo Villagómez Reinel, sottosegretario dell'America
del Nord e dell'Europa presso il Ministero degli Esteri. L’autore ha dichiarato che
si tratta di un’iniziativa personale - il progetto non è ufficiale né è previsto il
suo esame all'Assemblea nazionale - ma si teme che il testo possa essere promosso
dal Governo, e che renderlo pubblico sia stato un test per valutare la reazione dei
cittadini. Per questo diversi sacerdoti, nelle loro omelie, hanno allertato i fedeli
contro concezioni “totalitarie che possono attentare contro i diritti fondamentali
della libertà di pensiero, espressione e religione”. L'autore ha detto di aver inviato
il suo progetto ad amici e sacerdoti perché lo commentassero. Per Villagómez, la Chiesa
ha finora agito in autonomia e sovranità parallelamente allo Stato, e questo progetto
– ha spiegato - “cerca di metterle un freno e ripristinare pienamente uno Stato democratico
di diritti, non di privilegi”. A suo avviso, le convinzioni possono essere manipolate
con fini politici da sacerdoti o pastori, e “ciò che si vuole evitare è che gli enti
religiosi possano avere un fine politico, perché sono in posizione vantaggiosa per
fare politica”. Il Disegno di legge prevede che non si utilizzino gli spazi pubblici
per fini religiosi, che non debbano esistere scuole cattoliche e che sia proibito
ai sacerdoti d’indossare l'abito talare e portare i propri simboli fuori dalle zone
di culto, per evitare l'“ostentazione della religione che professano”. Allo stesso
modo, vieta la loro partecipazione al commercio, ai mezzi di comunicazione, al settore
bancario, all'industria e all'istruzione. Tante le proteste di organizzazioni sociali
e religiose. Mons. José Mario Ruiz, già presidente della Conferenza episcopale ecuadoregna,
ha scritto che il laicismo di questo progetto “è fanatico, pretende di imporre una
religione senza Dio”. Per il pastore evangelico Hernán Arias, il Disegno di legge
“decontestualizza il laicismo ecuadoregno, che è arricchito dalla diversità religiosa”.
Gustavo Luzardo, pastore evangelico, segnala che la legge promuove l'apostasia, la
negazione della fede cristiana o l’abbandono delle convinzioni religiose. Il parroco
Geovanny Mera ricorda che la Chiesa e lo Stato hanno sempre funzionato autonomamente
in democrazia, ma quando si vuole colpire il diritto di esprimere la fede proibendo
qualsiasi atto religioso o limitando la promozione della Parola di Dio si è di fronte
a un attentato alle libertà dell'uomo. L'avvocato Félix Montiel ha definito il disegno
di legge antireligioso e incostituzionale, ed ha osservato che se si volesse applicare
bisognerebbe prima riformare la Costituzione o indire una consultazione popolare.
(R.G.)