Aids: calano i contagi in Asia, ma aumenta la percentuale di tossicodipendenti tra
gli ammalati
Dal 2001 i nuovi contagi di Hiv/Aids sono diminuiti del 20% in 30 Paesi dell’area
Asia-Pacifico. Tuttavia preoccupa il forte aumento del virus tra i tossicodipendenti
in Pakistan, Bangladesh e Filippine. E’ quanto emerso - riferisce l'agenzia Fides
- nel rapporto delle Nazioni Unite diffuso al termine del 10° Congresso internazionale
sull’Aids in Asia e Pacifico, appena concluso a Busan, nella Corea del sud. Secondo
le stime, in Pakistan, la prevalenza dei casi di Hiv è raddoppiata tra quanti si iniettano
droghe, dall’11% del 2005 al 21% nel 2008. In Bangladesh c’è stato un aumento dall’1.4%
nel 2000 al 7% nel 2007, ultime cifre disponibili. Nelle Filippine, che dovrebbero
essere meno a rischio visto il minor numero di tossicodipendenti, oltre al fatto di
essere fuori dal mercato principale dell’eroina, si sta pure registrando una rapida
crescita dell’epidemia. A Cebu, secondo il rapporto, la prevalenza di Hiv tra quanti
si iniettano droga è aumentata dallo 0.6% al 53% tra il 2009 e il 2011. A causa dell’enorme
vastità della sua popolazione, l’India attualmente conta circa la metà dei casi di
Hiv di tutta l’Asia, con 2.4 milioni di persone contagiate. Nel 2009 sono state registrate
140 mila nuove infezioni, che hanno causato la morte di 170 mila indiani. Il 39% di
tutti i casi di Hiv riguarda le donne, la maggior parte delle quali sono contagiate
dai partner. Circa 320 mila persone sono in cura con gli antiretrovirali. (R.G.)