2011-08-30 14:26:26

Nepal: la Chiesa chiede al neo premier “garanzie per uno Stato laico e per i diritti dei cristiani”


“La sfida principale del nuovo Primo Ministro Baburam Bhattarai è quella di unire e pacificare il Paese. Nutriamo buone speranze anche per la condizione delle minoranze religiose (e dei cristiani), e sulla libertà religiosa: Bhattarai, prima dell’elezione, ci ha detto espressamente che concorda con le nostre posizioni e che opererà per il pieno rispetto dei diritti e delle nostre prerogative”: è quanto afferma, in un colloquio con l’agenzia Fides, il sacerdote nepalese padre Silas Bogati, all’indomani dell’elezione del nuovo Primo Ministro, esprimendo la posizione della Chiesa nepalese. Padre Bogati, ex direttore della Caritas nazionale, ha operato nel gruppo redazionale che ha sottoposto ai membri dell’Assemblea Costituente, impegnata a redigere la nuova Carta Costizionale, un documento che ricorda i diritti e le libertà delle minoranze religiose, il diritto della coscienza individuale di “cambiare il proprio credo”, auspicando la costruzione di un Nepal laico e democratico, rispettoso delle libertà e dei diritti di tutti, senza discriminazioni. Nei giorni scorsi la Chiesa, altre comunità religiose e diverse Ong hanno sollevato, in particolare, la questione della normativa contenuta nell’art. 160 nel nuovo Codice Penale (che sarò approvato insieme alla nuova Costituzione) riguardante il “divieto di conversione da una religione all’altra”. Oggi padre Bogati si dice “fiducioso che il nuovo Premier possa orientare positivamente anche la discussione su questi temi nei prossimi tre mesi”, dopo la proroga concessa fino al 30 novembre ai lavori della Costituente. “Bhattarai – afferma il sacerdote – è persona dalle idee progressiste e ha assicurato che completerà il processo di pace entro sei mesi. La popolazione nutre grandi aspettative. Uno degli impegni principali sarà la redazione definitiva della nuova Costituzione, che può dare un reale svolta al Paese, disegnando una nazione realmente laica e democratica. Finora – aggiunge – questa promessa non è stata mantenuta e, se così non fosse, per le minoranze religiose resterebbe una condizione di generale insicurezza”. Bhattarai, del partito maoista, ha ottenuto 340 voti su 601 nel Parlamento nepalese. (R.P.)







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