2011-08-30 15:35:45

L'azione dell'ong Avsi in Brasile: con il lavoro sconfiggiamo la delinquenza minorile


Dietro gli ottimi risultati registrati dal Brasile in tema di sviluppo economico, non si dissipano le ombre della violenza, soprattutto quella che annida in molte zone delle grandi metropoli del Paese. Al recente Meeting di Rimini sono stati presentati i risultati del progetto di responsabilità, chiamato “L’albero della vita”, che mira a combattere il degrado sociale promuovendo il lavoro, al fine di strappare i giovani dalle bande e reinserirli nel tessuto sociale. Artefici del progetto sono la Fiat e l’Avsi, una ong di ispirazione cattolica impegnata nel mondo in oltre 100 progetti di cooperazione, dall’educazione dell’infanzia, alla sanità, all’igiene. Luca Collodi ne ha parlato con un cooperatore dell’Avsi in Brasile, Giorgio Capitanio:RealAudioMP3

R. – Il Brasile è un Paese in crescita. In questi ultimi anni, un problema che permane è la violenza dovuta anche al narcotraffico. C’è anche da dire che in questi ultimi anni il governo, insieme con la società civile e alle imprese, si sta muovendo per favorire una politica di educazione. Infatti, solo l’educazione permette a questi ragazzi di recuperare il valore della vita e del lavoro, tant’è vero che il progetto che abbiamo avviato con la Fiat si occupa soprattutto di un percorso formativo-educativo che porti i ragazzi alla formazione e a trovare un impiego: perché il lavoro non è solo fonte di reddito, ma è la possibilità di esprimere il proprio senso della vita. Il percorso fatto indica chiaramente che senza un lavoro non è possibile lo sviluppo, e quindi ogni progetto che non abbia la prospettiva del lavoro è un progetto che prima o dopo si perde. La novità di questi ultimi anni è che c’è una grandissima sensibilità sia da parte delle imprese, sia da parte del governo stesso a favorire una tale politica. Il Brasile dei prossimi anni ha davanti a sé grandi sfide: nel 2013 ci sarà la visita del Papa, nel 2014 la Coppa del mondo di calcio e nel 2016 le Olimpiadi. E’ una grande responsabilità e mai come adesso è necessario lavorare in questa direzione.

D. – Questo sviluppo, anche economico, riesce ad abbattere la povertà o a farla tornare indietro, a restringere le sacche di povertà?

R. – La crescita economica del Brasile sicuramente ha un impatto positivo anche sulla povertà, riducendola. Va detto che ci sono ancora grosse sacche di povertà: c’è un Nord che è più povero e bisogna favorire politiche del governo che riescano a riequilibrare queste differenze. Inoltre bisogna sottolineare questo: che dietro al governo, alle imprese e alle ong ci sono delle persone. Bisogna sempre più promuovere e indicare queste persone quale cammino da compiere per compiere questo sviluppo. (gf)







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