2011-08-30 14:26:41

Giappone: la Chiesa chiede al neo premier Noda “più collaborazione fra Stato e religioni”


Yoshihiko Noda, il nuovo Primo ministro del Giappone eletto oggi, “è un politico giovane e questo ci infonde molte speranze, specialmente nelle difficoltà presenti”, dice all’agenzia Fides mons. Isao Kikuchi, vescovo di Niigata e presidente della Caritas Giappone. “L’ex Primo Ministro Kan non è stato così veloce nel gestire le operazioni di soccorso, all’indomani del terremoto e dello tsunami. Speriamo che il nuovo Premier mostri una leadership più forte nell’organizzare le operazioni di ricostruzione e di ripresa, dopo la tragedia che ci ha colpito – nota il vescovo – anche contando e riconoscendo di più l’opera delle comunità religiose. La Caritas – prosegue – ha lavorato alacremente e ha aperto un Centro per gli aiuti umanitari nella diocesi di Sendai, la più colpita dallo tsunami. Abbiamo inviato molti volontari e, dopo questa dolorosa esperienza, il nome della Caritas è molto rispettato e apprezzato, tutti hanno un’ottima opinione di noi”. Sulla gestione degli aiuti, “abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorità civili locali, ma non abbiamo avuto contatti diretti con il governo nazionale”, spiega il vescovo. “La sfida odierna allora – nota mons. Isao Kikuchi – potrebbe essere quella di stabilire maggiori contatti con il governo nazionale. Il punto è che l’esecutivo giapponese tiene tradizionalmente a distanza le organizzazioni religiose. Ciò è stato stabilito all’indomani della Seconda guerra mondiale, per evitare gli errori del passato, quando i vertici dello Stato erano molto condizionati dal credo scintoista. Ma oggi i tempi sono cambiati: credo che, attraverso organizzazioni umanitarie come la Caritas e le Ong di ispirazione religiosa, si possa avviare una stabile e proficua collaborazione fra governo e comunità religiose, per il bene della popolazione e dell’intero Paese”. (R.P.)







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