2011-08-30 07:36:27

FMI: rallenta la crescita mondiale. In Italia il governo riscrive la manovra. L'allarme di Confcooperative


L'economia globale sta rallentando, la volatilità dei mercati finanziari è aumentata e, per i prossimi mesi, le previsioni non sono rosee: i rischi al ribasso per la crescita sono in aumento. Queste le previsioni del Fondo monetario internazionale, nella bozza del World Economic Outlook. Per quanto riguarda l’Unione Europea, ieri a Bruxelles si è fatto il punto della situazione economica dopo gli attacchi speculativi di agosto. Laura Serassio: RealAudioMP3

E nel giorno in cui due delle più grandi banche elleniche, Alpha Bank ed Eurobank, annunciano la loro fusione, ha preso il via ieri in Grecia una nuova missione della troika di Fondo monetario internazionale, Unione europea e Banca centrale europea per discutere la sesta tranche di aiuti ad Atene, da varare a settembre. Ce ne parla l’economista Francesco Carlà, intervistato da Giada Aquilino: RealAudioMP3

R. – La troika punta soprattutto a verificare se la Grecia sia in linea con i numeri che doveva presentare per ricevere la sesta tranche degli aiuti previsti. A quanto pare non sarebbe in linea. Aveva promesso di tagliare il deficit pubblico al 7,6 per cento del Pil entro la fine di quest’anno, dal 10,5 del 2010. Questi numeri significano molto per la situazione finanziaria della Grecia, per la sua capacità di continuare a ricevere gli aiuti previsti. Come forse ricordiamo, c’è anche la Finlandia che vuole garanzie speciali per la sua quota di finanziamento alla Grecia.

D. - Tra i sacrifici richiesti ad Atene c’è anche il piano di privatizzazione delle imprese statali. A cosa servirà?

R. – Questa, da un punto di vista politico, è una delle parti più spinose della faccenda greca come, in generale, quando si parla di privatizzazione e liberalizzazione anche in Italia: privatizzare aziende pubbliche, infatti, significa per la politica mollare la presa su tutta una serie di cose, a partire dalle nomine dei dirigenti per finire con la capacità di assumere, quindi col clientelismo.

D. – C’è stata una riapertura in rialzo per le borse europee. Nonostante il presidente della Fed, Bernanke, abbia scongiurato, ma solo per il momento, interventi ulteriori a sostegno dell’economia statunitense, c’è da aspettarsi ancora un periodo di contrattazioni altalenanti in Borsa?

R. – Sicuramente sì. In questo momento i mercati stanno dando una pausa ai politici. Ciò è dovuto essenzialmente al fatto che la Bce è intervenuta, ha dimostrato di avere la capacità politica - perché la Bce è un’istituzione politica prima che finanziaria - per intervenire, anche a difesa dell’Italia e della Spagna che sono due grossi Paesi. E’ un po’ come se la Bce stesse “comprando tempo” ai politici e i mercati stessero aspettando. Ci sono due mercati che contano: da una parte il mercato delle obbligazioni di Stato, dei titoli di Stato, e dall’altro i mercati finanziari, nel senso delle Borse. Quindi da una parte c’è un problema legato alla capacità della politica europea di trovare una soluzione più stabile alla questione dei debiti sovrani e dall’altra c’è lo spauracchio che la crisi economica possa mordere sulle aziende e quindi sui mercati borsistici. (bf)
Siamo sempre aperti ai contributi dell'opposizione, tuttavia ho subito visto stamane che le
critiche come al solito sono aumentate". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dopo che ieri il vertice di Arcore ha riscritto la manovra. Sentiamo Giampiero Guadagni: RealAudioMP3

E il mondo della cooperazione parla di un attacco politico. Alessandro Guarasci ha sentito il presidente di Confcooperative Luigi Marino RealAudioMP3
R. – Non c’è dubbio, altrimenti non si spiegherebbe perché dopo tre interventi, negli ultimi 10 anni, sul regime fiscale delle cooperative e anche sulla normativa civilistica delle cooperative, dopo tre accordi, ad ogni finanziaria, in ogni momento delicato, si tira fuori questo problema che tra l’altro si è ridotto a un piccolo cuoricino di un carciofo che è stato sfogliato in passato.

D. – Che cosa pensate di fare a questo punto, chiedete un incontro al governo, che cosa?

R. – Noi, abbiamo chiesto un incontro al governo proprio questa mattina ma è sorprendente che in un Paese civile come l’Italia in un vertice di maggioranza si assuma una decisione che tocca milioni di soci e milioni di dipendenti senza assolutamente parlarne con le categorie interessate e questo dopo tanti incontri nella sala verde, dopo tanti pourparler… Lo abbiamo interpretato come un blitz, un blitz per non rispondere alle nostre osservazioni molto motivate sul merito e sull’entità del provvedimento.

D. – Secondo lei è a rischio il futuro della cooperazione in Italia?

R. – Non c’è dubbio. Se il provvedimento dovesse essere preso, sarebbe paradossale: sono poche decine di milioni di euro, nulla per lo Stato molto per il movimento cooperativo, che però inciderebbero sulla struttura civilistica delle cooperative e quindi sull’essenza stessa delle cooperative.








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