2011-08-29 11:48:34

Martirio di San Giovanni Battista. Il Papa: i cristiani proclamino la verità senza compromessi


La Chiesa celebra oggi la memoria del martirio di San Giovanni Battista: “il più grande tra i profeti di Cristo – afferma il Papa nel suo magistero - che ha saputo rinnegare se stesso per fare spazio al Salvatore, e ha sofferto ed è morto per la verità”. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

Il Papa indica a tutti i cristiani la figura del primo testimone di Gesù, perché la fede – sottolinea - ci chiama a proclamare con chiarezza la verità dell’amore evangelico “senza timori e reticenze, mai cedendo ai condizionamenti del mondo”:

“Da autentico profeta, Giovanni rese testimonianza alla verità senza compromessi. Denunciò le trasgressioni dei comandamenti di Dio, anche quando protagonisti ne erano i potenti. Così, quando accusò di adulterio Erode ed Erodiade, pagò con la vita, sigillando col martirio il suo servizio a Cristo, che è la Verità in persona”. (Angelus del 24 giugno 2007)

I cristiani non cercano il martirio – rileva il Pontefice – ma sono “pronti a dare la vita per rimanere fedeli al Vangelo”. Qual è, dunque, il tratto distintivo del martire cristiano?

“Bisogna sempre rimarcare questa caratteristica distintiva del martirio cristiano: esso è esclusivamente un atto d’amore, verso Dio e verso gli uomini, compresi i persecutori. Perciò noi … preghiamo il Signore che ci insegni ad amare anche i nostri nemici”. (Angelus, 26 dicembre 2007)

Il martirio cristiano - afferma Benedetto XVI – si fonda “sulla morte di Gesù, sul suo sacrificio supremo d’amore, consumato sulla Croce affinché noi potessimo avere la vita”. Per questo, la forza per affrontare il martirio nasce …

“Dalla profonda e intima unione con Cristo, perché il martirio e la vocazione al martirio non sono il risultato di uno sforzo umano, ma sono la risposta ad un’iniziativa e ad una chiamata di Dio, sono un dono della Sua grazia, che rende capaci di offrire la propria vita per amore a Cristo e alla Chiesa e così al mondo”. (Udienza generale, 11 agosto 2010)

“Nella storia della Chiesa – sottolinea il Papa - non mancherà mai la persecuzione”:

“Non di rado, infatti, anche oggi giungono notizie da varie parti del mondo di missionari, sacerdoti, vescovi, religiosi, religiose e fedeli laici perseguitati, imprigionati, torturati, privati della libertà o impediti nell’esercitarla perché discepoli di Cristo e apostoli del Vangelo; a volte si soffre e si muore anche per la comunione con la Chiesa universale e la fedeltà al Papa”. (Angelus, 26 dicembre 2007)

Perdonare i persecutori, amare i nemici, questa è la vera rivoluzione cristiana:

“Il martire cristiano attualizza la vittoria dell’amore sull’odio e sulla morte. Preghiamo per quanti soffrono a motivo della fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa. Maria Santissima, Regina dei Martiri, ci aiuti ad essere testimoni credibili del Vangelo, rispondendo ai nemici con la forza disarmante della verità e della carità”. (Angelus del 26 dicembre 2007)







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