2011-08-28 11:25:23

Perdonanza Celestiniana. L'arcivescovo dell'Aquila: ricomporre le divisioni tra ricchi e poveri nel post-terremoto


Oggi e domani si rinnova all’Aquila la Perdonanza Celestiniana: una tradizione plurisecolare legata a Celestino V, Papa del XIII secolo, che prevede l’indulgenza plenaria per quanti vi partecipano. Nell’occasione, l’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari, ha sottolineato che l’evento deve riportare la riconciliazione nel territorio abruzzese, ancora ferito dalle conseguenze del terremoto del 6 aprile 2009. Il sisma – ha affermato il presule – ha aumentato il divario tra ricchi e poveri, tra chi vive nel benessere e chi vive nella precarietà più totale, con poche speranze di poter riabitare la propria modesta casa. Sul significato della Perdonanza in questo contesto ascoltiamo lo stesso arcivescovo dell’Aquila al microfono di Federico Piana:RealAudioMP3

R. - La Perdonanza è per noi sempre molto importante. Questo è un dono grande che San Pietro Celestino ha voluto lasciare alla città dell’Aquila: molti storici dicono che questa indulgenza speciale sia stata anche fonte di ispirazione per Bonifacio VIII, che ha poi voluto l’Anno Santo. Lo ha “copiato”, in qualche modo, dalla piccola Perdonanza Celestiniana, facendolo però durare - non solo 24 ore come nel nostro caso – ma un anno intero. Per noi è importante, così come lo è per ogni credente perché in fondo è sempre un ritornare al centro della vita cristiana: annunciare l’amore di Dio, la sua misericordia infinita per tutti. La Perdonanza ha anche un significato e un messaggio grande per tutta la città, anche per coloro che non si sentono perfettamente dentro la Chiesa e per coloro che sono ancora in ricerca: è un messaggio di pace, di dialogo, di speranza e soprattutto di riconciliazione. Noi sperimentiamo che nella nostra città - e questo soprattutto dopo la tragedia di due anni fa - abbiamo tanto, tanto bisogno di superare le contrapposizioni e le divisioni, per essere uniti di fronte alle sfide del post-terremoto.

D. - A proposito di questo, come vivrà la Chiesa dell’Aquila questa Perdonanza con le ferite ancora aperte per le conseguenze del terremoto?

R. - La Chiesa dell’Aquila la vivrà come sempre, sottolineando molto l’aspetto spirituale e soprattutto questo invito alla riconciliazione. La Perdonanza serve proprio a guardare oltre, a riprendere con coraggio il cammino, a superare le contrapposizioni, a guardare veramente al bene comune, a pensare alla gente più povera che soffre di più le conseguenze del terremoto… La Perdonanza è in questa linea positiva di voler superare le difficoltà, di andare avanti e di pensare subito alla ricostruzione della città. (mg)







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