Usa, l'uragano Irene minaccia New York ma perde forza
L’uragano "Irene" nella sua inesorabile corsa su North Carolina, Florida e New England
ha perso parte della propria potenza ed è stato declassato a categoria 1. Mantiene
tuttavia una forte pericolosità con venti ad oltre 150 chilometri orari. Massima allerta
in tutte le principali città della costa orientale, dalle quali sono state evacuate
complessivamente circa 2 milioni di persone. Il servizio è di Stefano Leszczynski:
Anche se
toccando terra ha perso parte della sua potenza, "Irene" fa ancora paura. Un uragano
di portata "storica" lo ha definito il presidente Usa, Barack Obama. "Irene" ha un
raggio vastissimo – grande quanto la California – con venti che oscillano tra
i 150 e i 160 km/h. Sono almeno 65 milioni le persone che potrebbero subire gli effetti
della tempesta; 14 miliardi di dollari i danni stimati. Il presidente
Obama, che ha concluso anticipatamente le vacanze, si è rivolto alla popolazione spiegando
che la situazione va presa “molto seriamente: se serve evacuare – ha
detto agli americani – fatelo, senza indugiare”. A New York, il sindaco
Bloomberg ha ordinato l'evacuazione obbligatoria dei quartieri costieri, come Battery
Park a Manhattan e Coney Island a Brooklyn, coinvolgendo oltre 250 mila residenti,
e lo stop dei trasporti pubblici. Ottomila in tutto i voli cancellati. A destare particolare
preoccupazione è inoltre la presenza lungo il versante della costa est di una decina
di centrali nucleari e di diversi impianti per la raffinazione del petrolio.
Attentato
in Algeria: almeno 18 i morti Circa 18 persone sono morte e una decina sono
rimaste ferite in un attacco compiuto da due kamikaze in Algeria. Nel mirino, la mensa
di una scuola militare a Chercell, di fronte alla quale i due attentatori a bordo
di una motocicletta si sono fatti saltare in aria. Dall'inizio del Ramadan, considerato
dai diversi gruppi islamici un momento propizio per la jihad, la guerra santa,
si sono moltiplicati il numero dei loro attentati nel Paese.
Siria: dissidenti
uccisi dalle forze di sicurezza. Cina, bozza di risoluzione all’Onu Non si
arresta la violenza in Siria. Due dissidenti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza
durante i cortei di protesta in varie città del Paese. Secondo quanto rivelano gli
attivisti, i militari avrebbero sparato sulla folla che usciva dalle moschee a Qusair
e a Latakia. La Russia, intanto, ha presentato ieri all’Onu una bozza di risoluzione
sulla Siria che non prevede sanzioni contro il regime di Bashar el Assad, misure sollecitate
invece dai Paesi europei. Le due bozze sono sul tavolo del Consiglio di sicurezza
e la Russia ha minacciato di esercitare il suo diritto di veto se la proposta europea
verrà messa ai voti.
Yemen: sette morti e diversi feriti in scontro armato Sette
soldati yemeniti sono morti e altri sei sono rimasti feriti in uno scontro durato
diverse ore con uomini armati di Al Quaida , nella provincia di Abyan, nel sud dello
Yemen. Il conflitto armato è avvenuto nei pressi di Dofes, area che da fine maggio
è nelle mani della rete terroristica.
Afghanistan, 10 morti in un’esplosione
a Helmand Nuovo attacco in Afghanistan. Un'autobomba è esplosa a Lashkar Gah,
capitale della provincia di Helmand, nel sud del Paese, provocando la morte di almeno
10 persone, tra cui 6 poliziotti e 4 civili. L’attacco, non lontano dalla sede della
banca di Kabul e a circa 50 metri dell'ufficio del governatore della provincia.
Pakistan:
36 morti in scontri con i talebani nel nord del Paese E' salito ad almeno 36
morti, tutti agenti di sicurezza, il bilancio degli scontri con i talebani nella regione
tribale di Chitral, nel nordovest del Pakistan. Lo ha reso noto il ministro dell'Informazione
della provincia di Khyber-Pakhtunkwa, precisando che almeno 15 militanti sono morti
nei combattimenti.
Indonesia, sette persone periscono in un naufragio Almeno
sette persone sono morte e numerose altre disperse dopo il naufragio in mare di un
traghetto nell'arcipelago delle Sulawesi, in Indonesia. Al momento sarebbero stati
tratti in salvo 95 passeggeri, secondo quanto reso noto dal Ministero dei trasporti,
o 93 per le autorità portuali, mentre sono ancora in corso le ricerche dei dispersi.
Il naufragio, le cui cause non sono ancora chiare, è avvenuto a 24 km al largo del
porto di Kolaka, dove era diretta l’imbarcazione, salpata dal porto di Bajoe.
Cile:
14.enne muore nelle dimostrazioni di protesta. I familiari accusano la polizia Un
ragazzo di 14 anni è morto ieri per un colpo d'arma da fuoco a Santiago del Cile,
durante una dimostrazione di protesta in uno dei cortei studenteschi mobilitatisi
nel Paese. La famiglia del giovane punta il dito contro la polizia, ma le Forze dell’ordine
negano una diretta responsabilità nell'accaduto. Da oltre tre mesi, infatti, in Cile
si susseguono manifestazioni contro le agevolazioni e il sostegno finanziario di cui
godono le università private nel Paese.
Messico: quattro vittime in una
miniera di carbone Quattro minatori sono rimasti uccisi nel crollo di una miniera
di carbone nel nord nello Stato di Coahuila, in Messico. Al momento dell'incidente,
le cui cause non sono state chiarite, lavoravano nella miniera Esmeralda altri 132
operai. Intanto, il governo messicano ha offerto una ricompensa di 30 milioni di pesos
(circa 1,7 milioni di euro) a chi fornirà informazioni utili a catturare i responsabili
dell’incendio di giovedì scorso nel casinò di Monterrey, nel nord del Paese.
India:
accordo possibile sul caso Hazare Il governo e l’opposizione indiani avrebbero
accettato stamattina alcune condizioni poste dall’attivista Anna Hazare per terminare
lo sciopero della fame iniziato il 16 agosto, in segno di protesta contro la corruzione
nel Paese. Sarebbe stato, infatti, raggiunto un accordo sulla bozza di legge che istituisce
un'agenzia indipendente (Lokpal) per punire i corrotti. Lo rivela la televisione Ibn-Cnn.
Giappone:
Naoto Kan abbandona la presidenza del Partito democratico Il primo ministro
giapponese, Naoto Kan, criticato per la gestione incerta e confusa del post-terremoto,
ha abbandonato ieri la presidenza del Partito democratico, lasciando di fatto anche
le sue funzioni di capo del governo. Cinque i principali candidati in lizza: tra i
favoriti, Seiji Maehara, ex ministro degli Esteri, che promette lo stop al nucleare
per il 2030.
Cina: tre persone estratte vive dalla miniera di carbone allagata
giovedì Tre persone sono state tratte in salvo dopo 100 ore da una miniera
di carbone che si è improvvisamente allagata martedì scorso nella Provincia cinese
di Heilongjiang, intrappolando 26 operai. I soccorritori sono riusciti a estrarre
oltre 56 mila metri cubi di acqua e il livello è sceso sotto i 10 metri. Dai primi
accertamenti, sembra che l'allagamento sia stato provocato da un errore umano.
(Panoramica internazionale a cura di Linda Giannattasio e Giorgia Innocenti)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 239