I vescovi argentini: quando una donna è incinta non si parla di una vita ma di
due
La Chiesa argentina ha riconfermato con un documento la sua posizione a favore del
diritto alla vita, respingendo le proposte di legge che promuovono la legalizzazione
dell'aborto, e ha chiesto inoltre che la discussione su questa delicata questione
non provochi “divisione nella società argentina”, ma anzi dovrebbe eliminare “tutte
le forme di violenza e aggressione”. Lo riferisce l’agenzia Fides. In una dichiarazione
del Comitato permanente della Conferenza Episcopale, presieduto dal cardinale Jorge
Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, i vescovi hanno ribadito che "l'aborto non
è mai una soluzione" e hanno ricordato che "quando una donna è incinta, non si parla
di una vita, ma di due" e "entrambe devono essere preservate e rispettate". I vescovi,
riunitisi la scorsa settimana, nella dichiarazione giudicano positivamente la decisione
del governo di estendere il beneficio del "Contributo Universale per il figlio" (assegno
familiare) alle donne in gravidanza a partire dal terzo mese, e la interpretano come
un gesto a difesa del valore della vita umana. "Apprezziamo le iniziative recentemente
intraprese in materia di protezione della vita nelle donne in gravidanza. Si tratta
di una priorità assoluta per proteggere le mamme in attesa, in particolare coloro
che sono in uno stato di marginalità sociale o di gravi difficoltà al momento della
gravidanza" si legge nella dichiarazione dei vescovi intitolata "Non una vita, ma
due". Per evitare il ripetersi di un clima conflittuale come quello che ha caratterizzato
il dibattito sulla legge sul cosiddetto “matrimonio tra omosessuali”, la Chiesa chiede
che i termini usati nella discussione sulla depenalizzazione dell'aborto "devono avere
il massimo rispetto, eliminando ogni forma di violenza e di aggressione, in quanto
questi atteggiamenti non sono all'altezza del valore e della dignità che promuoviamo".
Mostrandosi disposti ad "ascoltare, seguire e capire ogni situazione", i vescovi affermano
che "una decisione legislativa che consideri come positiva la depenalizzazione dell'aborto
avrebbe delle conseguenze legali, culturali ed etiche". Inoltre la legge, come base
del sistema giuridico, ha "un senso pedagogico per la vita della società.