2011-08-23 14:51:19

Meeting di Rimini: in primo piano l'Egitto della "primavera araba", tra speranze e timori


Al Meeting per l’Amicizia dei Popoli in corso a Rimini si è parlato ieri di una delle crisi che hanno attraversato il mondo arabo: quella in Egitto, Paese ormai proiettato verso le prime elezioni libere. Il tema della "Primavera araba" è protagonista da mesi sulle pagine dei giornali: al microfono di Luca Collodi il prof. Abdel-Fattah Hassan, esponente politico dei "Fratelli Musulmani" in Egitto e docente di Letteratura italiana presso l'Università Ain Sciams del Cairo, spiega perché sono infondati i timori dell’Occidente sulla possibilità che si rafforzi l’Islam radicale:RealAudioMP3

R. – Io sono molto ottimista per quanto riguarda il futuro e credo che questi movimenti si affievoliranno. La nostra esperienza è lunga e posso ribadire che uno dei motivi essenziali dell’estremismo in Egitto era causato dalla prepotenza, dall’umiliazione subita dall’essere umano che come reazione cerca di sfogarsi ed "esce fuori" dal giusto itinerario. Se invece viviamo una vita tranquilla, normale, naturale, in questo modo blocchiamo i motivi di questo estremismo. Quando sono emersi i Salafiti, forse il mondo occidentale ha avuto paura che l’Egitto fosse stato "catturato", oppure fosse stato rapito dall’Islam fanatico… Noi nella piazza abbiamo detto: dovete prepararvi bene alla politica e anche alla situazione nuova dell’Egitto, dovete ascoltare l’altro, dovete dialogare con l’altro, partendo dai valori della nostra religione, cioè del rispetto dell’altro. Dopo le rivoluzioni, secondo me dovremmo tornare alla collaborazione tra di noi perché i regimi totalitari hanno diviso musulmani e cristiani in Egitto. Noi come Fratelli musulmani, abbiamo detto che capiamo bene e come Islam moderato e autentico siamo pronti a difendere con il nostro corpo tutte le chiese dei cristiani in Egitto e l’abbiamo fatto. Adesso però possiamo unirci e tanto è vero che in questo momento in Egitto in piazza Tahrir si trovano musulmani, cristiani, liberali… tutti i partiti e tutte le forze nazionali.

D. – Professor Hassan, lei è un rappresentante autorevole dei Fratelli musulmani, nei prossimi mesi in Egitto ci saranno elezioni parlamentari. Quindi i Fratelli musulmani sono pronti per guidare questo cambiamento democratico del Paese?

R. – A dire la verità noi siamo convinti di una cosa: l’Egitto nuovo sarà costruito da tutte le forze nazionali perché un solo colore dell’arcobaleno non riuscirà mai a costruire il nuovo Egitto. La nostra prospettiva è quella di ricandidare una percentuale del parlamento, in collaborazione con gli altri simboli del nostro Paese - cristiani, musulmani, wafdisti; Noi non siamo la guida del cambiamento ma tutte le forze nazionali lo sono, incluso il movimento dei Fratelli musulmani.

D. – Lei qui al meeting di Rimini una realtà cattolica rappresenta i Fratelli musulmani: perché questa presenza in Italia?

R. – Non è nuovo per me, fa parte della mia educazione e della mia formazione, dato che sono “pieno” del mio Islam e ripeto sempre che il nemico più pericoloso per noi tutti è l’ignoranza: se noi siamo ignoranti del contenuto vero e proprio delle nostre religioni possiamo diventare musulmani fanatici, cristiani fanatici, ebrei fanatici. Anche tra i Fratelli musulmani non ho trovato nessuna contraddizione tra la mia religione e questo comportamento: mi colpisce e mi piace questo ambiente di amore reciproco, di rispetto, di dialogo, di apertura. (bf)







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