2011-08-22 14:36:41

In India ancora violenze anticristiane negli Stati di Karnataka e Orissa


Con l’avvicinarsi del terzo anniversario dei pogrom del 2008, che gli estremisti indù festeggeranno con la Giornata di “protezione della fede”, si moltiplicano gli episodi di violenza contro i cristiani in India, accusati di conversioni forzate. Le comunità locali cattoliche e pentecostali hanno indetto per il 24 agosto una giornata di preghiera e di commemorazione delle vittime. Era il 23 agosto 2008 quando l’uccisione del leader radicale indù Laksamananda Saraswati, del quale fu ingiustamente accusata la comunità cristiana locale, scatenò un’ondata di assurda follia che lasciò dietro di sé 75 morti, circa 300 chiese distrutte, oltre 5 mila abitazioni date alle fiamme e 56 mila cristiani in fuga. Ora, a quasi tre anni di distanza, la realtà delle comunità rimaste è ancora fatta di ostilità, discriminazione e violenza: ieri nel villaggio di Rohi, Stato indiano del Kanataka dove i pogrom fecero ben 38 vittime, gli estremisti hanno fatto irruzione nella casa di un fedele in cui da tre anni a questa parte si svolge la funzione domenicale, hanno dissacrato il pane e il vino eD hanno selvaggiamente picchiato il pastore pentecostale che stava celebrando, e che poi è stato incarcerato con accuse non specificate. A Nandagiri, invece, nello Stato orientale dell’Orissa dove nel maggio scorso 13 estremisti sono stati condannati a 5 anni di carcere per i pogrom del 2008 con accuse generiche di disordini e incendi dolosi, il leader cristiano locale ha dovuto presentarsi in tribunale per rispondere della costruzione di una chiesa in città, che dovrà essere demolita entro un mese. Un episodio simile è avvenuto anche nel distretto di Kandhamal, dove è stata bloccata la ricostruzione di una cappella su suolo demaniale. “Sono tempi drammatici", racconta ad AsiaNews Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians, che ha rivolto un appello al procuratore capo della Corte suprema dell’India affinché fermi i governi locali: "chiediamo di non ripetere gli errori fatti in questi tre anni, in cui l’amministrazione non ha protetto le vittime e le loro proprietà”. Nonostante le dichiarazioni del premier federale Manmohan Singh, appoggiato dalla comunità cristiana, gli estremisti Hindutva continuano ad agire indisturbati, nel silenzio dei governi locali, e hanno accusato addirittura il Consiglio nazionale consultivo guidato da Sonia Gandhi di essere anti indù per aver promosso una bozza di legge contro la violenza interreligiosa. (A cura di Roberta Barbi) RealAudioMP3







All the contents on this site are copyrighted ©.