Ad Assisi il 69.mo Corso di studi cristiani affronta il tema del male
La sfida che il male pone agli uomini, alla loro fede, e alle religioni è al centro
della riflessione del 69.mo Corso di studi cristiani organizzato dalla Cittadella
di Assisi, che si concluderà il 25 agosto prossimo. All’evento, cui hanno collaborato
la Comunità di Bose, Exodus e l’editrice Queriniana, stanno partecipando circa 400
persone. Il compito di introdurre il tema del male presente nel nostro tempo è stato
affidato al Priore della Comunità ecumenica di Bose, Enzo Bianchi, che nella sua introduzione
lo ha definito un’opportunità per gli uomini di riappropriarsi della propria responsabilità
personale e di fare scelte inedite. L’unica risposta al dramma del male, ricorda il
Priore, è la Buona Notizia del Cristo che con la Resurrezione ha vinto il male per
sempre. Tra gli interventi, anche quello del vescovo della diocesi di Assisi, Nocera
Umbra e Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, che ha raccontato la sua esperienza
pastorale tra i sofferenti, e quello del giornalista Marco Politi, che ha individuato
nella storia alcuni elementi di criticità che si costituiscono come cause del male,
quali il dilagare dell’indifferenza, l’incapacità della denuncia e la caduta della
domanda etica. Infine, la psicoterapeuta Rossella De Leonibus ha trattato il tema
del “male di vivere”, cioè il disagio esistenziale dell’uomo contemporaneo, proponendo
per sconfiggerlo la riumanizzazione dei diversi contesti di vita, ripartendo dall’importanza
dei legami tra le persone, in modo da guardare il male negli occhi, avere il coraggio
di riconoscerlo, di indignarci e di affrontarlo, consapevoli di avere un progetto
e consci dell’esistenza di un “oltre”. (R.B.)