2011-08-21 16:12:26

Unioncamere: nel 2011 si perderanno in Italia 88mila posti di lavoro


“Gli Stati Uniti non saranno mai in default”. Così il vicepresidente statunitense Biden durante la sua missione in Cina tesa proprio a rassicurare i creditori di Pechino sulla tenuta dell’economia Usa. Il terremoto finanziario, intanto, continua a sconvolgere i mercati di tutto il mondo. In vista della riapertura delle borse iniziano le prime previsioni delle ripercussioni della crisi nei singoli Paesi: in Italia, secondo Unioncamere, si perderanno 88mila posti di lavoro nel 2011. A subire maggiormente questa situazione sono i giovani che, secondo un rapporto di Censis e Unipol, riescono sempre meno a risparmiare. Irene Pugliese ne ha parlato con Franco Bruni, professore ordinario di Politica monetaria internazionale all’università Bocconi di Milano:RealAudioMP3

R. – La riduzione della propensione al risparmio della popolazione italiana e dei giovani dipende da fenomeni strutturali di lungo periodo, come l’invecchiamento della popolazione e quindi la diminuzione del peso dell’età in cui si guadagna di più e dove si può anche risparmiare, e l’aumento – invece – del peso dell’età in cui si consuma. Purtroppo a questo si aggiunge il fatto che i giovani hanno difficoltà a trovare lavoro, hanno molta incertezza. Quando l’occupazione c’è, se è precaria non permette di fare i conti necessari per fare i piani di risparmio. Inoltre, quando l’economia rallenta la crescita, il risparmio diminuisce; in un’economia come la nostra, che non cresce, questa è un’altra delle ragioni per cui si risparmia sempre meno.

D. – La propensione al risparmio è sempre stata un fiore all’occhiello dell’economia italiana. Che cosa è cambiato?

R. – Dal lato dell’offerta di credito c’è un problema di incentivo all’indebitamento che deriva dal fatto che i tassi d’interesse sono stati a lungo molto, molto bassi e che le banche avevano molta liquidità da piazzare e che hanno fatto una politica di marketing molto forte per l’indebitamento delle famiglie, che si trovano anche in condizioni tali da doverne approfittare, in molti casi.

D. – Stiamo vivendo una crisi internazionale economica grave; sulla vita di ogni giorno, è questa la ricaduta che possiamo sentire noi?

R. – La ricaduta è che i redditi diminuiscono e diventano sempre più incerti e quindi si può risparmiare sempre meno. Dopodiché, il disastro sarà quando addirittura non si riuscirà nemmeno più ad indebitarsi e si dovrà semplicemente stringere la cinghia.

D. – Questa riduzione del risparmio, sottolineata dal Rapporto del Censis, riguarda solo l’Italia o è riscontrabile anche negli altri Paesi?

R. – L’Italia ha caratteristiche un po’ particolari, però nel complesso il risparmio sta scendendo in tutto l’Occidente; non solo, ma anche in Giappone, che è stato un altro dei Paesi che, come l’Italia, era famoso per il suo tasso di risparmio. Purtroppo, il risparmio sta scendendo e praticamente in nessun Paese ci sono politiche adeguate per difenderlo e stimolarlo. Negli Stati Uniti è un disastro perché la carenza di risparmio delle famiglie ha procurato un vero e proprio gravissimo squilibrio macroeconomico che si è poi riflesso in tutto il mondo. (gf)







All the contents on this site are copyrighted ©.