Appello della Comunione anglicana per la difesa del Creato
Gli effetti del cambiamento climatico e del degrado ambientale causati dall’uomo continuano
ad aggravarsi in tutte le province della Comunione anglicana. È quanto emerso dall’incontro
- di cui riferisce L’Osservatore Romano - dell’“Anglican Communion Enviromental Network”
(Acen), svoltosi nei giorni scorsi presso il centro francescano dell’Immacolata Concezione,
a Chaclacayo, in Perú, al quale hanno preso parte numerosi delegati in rappresentanza
di tutte le province anglicane del mondo. Nel corso dei lavori sono stati illustrati
i resoconti e le relazioni dei responsabili anglicani impegnati a livello locale ad
affrontare, in iniziative pubbliche, le gravi sfide ambientali. “Dai resoconti - ha
affermato il presidente dell’Acen, il vescovo australiano George Browning - è emerso
lo sfruttamento di risorse su vasta scala con scarsa tutela per le necessità dell’uomo
e delle generazioni future. Inoltre, è stata anche evidenziata l’assenza di consapevolezza
e, in molti casi, di volontà fra le società, i Governi e i consumatori di prendere
delle iniziative adeguate in tal senso. Oggi, più che mai - ha proseguito il vescovo
- le comunità anglicane devono rispondere con urgenza e in modo creativo agli effetti
del cambiamento climatico. Dobbiamo anche sfidare chi inquina ed esortare i Governi
a sanare le situazioni esistenti onde evitare un ulteriore peggioramento della situazione.
Dobbiamo anche analizzare e trasformare il nostro rapporto con il creato di Dio”.
I rappresentanti dell’Acen di Argentina, Brasile, Madagascar e Perú hanno sottolineato
che il processo di deforestazione e il relativo degrado ambientale continuano ad un
ritmo spaventoso e devastante, spesso a spese di comunità indigene che da secoli basano
la loro sopravvivenza sull’agricoltura. Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state
proiettate immagini viste dal satellite che mostrano vasti tratti di terra spianati
e utilizzati per l’allevamento e per l’agricoltura e successivamente abbandonati perché
considerati inutili. “Recentemente siamo andati sulle Ande - ha raccontato il vescovo
Browning - abbiamo parlato con la gente del luogo e tutti hanno evidenziato che per
decenni le attività minerarie e siderurgiche non hanno avuto nessun riguardo per la
tutela della salute e il benessere dell’uomo. Hanno peggiorato la qualità dell’aria,
della terra e dell’acqua. Migliaia di bambini sono nati con livelli di piombo nel
sangue di gran lunga superiore a quelli stabiliti dall’Organizzazione mondiale della
sanità (Oms). Migliaia di famiglie - ha proseguito - sono preoccupate per la loro
salute e vorrebbero che queste attività proseguissero, ma con maggiori investimenti
volti a mitigare gli effetti dannosi”. Altre importanti questioni emerse durante l’incontro
dell’Acen hanno riguardato l’acqua, la sicurezza alimentare, la responsabilità comune,
l’innalzamento del livello degli oceani e l’incremento di rifugiati per cause ambientali.
I rappresentanti dell’Acen provenienti dal Bangladesh e dalla Polinesia hanno ricordato
il pericolo incombente della crescita del livello del mare che porterà all’emigrazione
di milioni di persone nei prossimi anni. “I Paesi che stanno trascurando il problema
del cambiamento climatico - hanno detto - saranno disposti a dare rifugio a milioni
di persone?”. I rappresentanti della Comunione anglicana stanno lavorando per estendere
e sviluppare ulteriormente in tutte le province un piano d’azione volto a migliorare,
dove è possibile, la situazione. Inoltre, l’Acen ha chiesto a tutte le comunità anglicane
di impegnarsi nella difesa del creato. “Durante i lavori - ha ricordato il vescovo
Browning - abbiamo letto il messaggio dei responsabili africani riunitisi a Nairobi,
a giugno di quest’anno, per la XXVII Conferenza dei Partiti (Cop17) in occasione della
United Nations Framework Convention on Climate Change (Unfccc) e l’abbiamo considerato
fonte di ispirazione e di sfida. Nel nostro piano di azione stiamo invitando le province
della Comunione anglicana e tutte le comunità di fede a ispirarsi al messaggio del
Cop17”. Le giornate di incontro promosse dell’Acen in Perú sono state scandite dalla
lettura quotidiana della Bibbia e dalla preghiera, precedute da testimonianze personali
di sacerdoti e dei laici impegnati in fedeltà nella missione olistica nelle città,
nei sobborghi, nelle baraccopoli e nei paesini del Perú. (M.G.)