2011-08-20 15:26:27

Libia: gli insorti accerchiano Tripoli e preparano l’offensiva finale contro Gheddafi


Si rincorrono le voci in Libia su quelle che sembrano essere le ore cruciali per decidere le sorti di Tripoli e di Gheddafi. La capitale libica è infatti accerchiata da città controllate dagli insorti, ultima delle quali Brega, la cui occupazione è stata annunciata questa mattina dalla tv Al-Jazeera. Il servizio di Michele Raviart: RealAudioMP3

La battaglia per Tripoli sembra ormai inevitabile e Muammar Gheddafi si prepara a resistere. L’offensiva degli insorti, denominata dalla tv Al-Arabyia, “Alba della sposa del mare”, da uno degli appellativi tradizionali riferiti a Tripoli, sarebbe imminente e, secondo alcuni, sarebbe già iniziata. La radio “Libia libera” di Misurata, parla già dell’occupazione da parte ribelle dell’aeroporto internazionale della Capitale, mentre il “Tripoli Post” afferma che migliaia di persone si stanno muovendo in queste ore verso le sedi della tv e della radio di Stato. Quello che è certo è che tra ieri e oggi gli insorti hanno rafforzato le loro posizioni, occupando definitivamente le città di Brega, Ziltan e di Zawiyah, a 50 chilometri da Tripoli e principale fonte di rifornimento energetico per l’esercito di Gheddafi. Successi non solo militari, dato che uno degli uomini vicini a Gheddafi fin dal 1969, l’ex primo ministro Abdessalam Jalooud, sarebbe fuggito da Tripoli per unirsi al Consiglio nazionale di transizione. E se nella giornata di ieri si erano rincorse le voci che davano un Gheddafi in esilio verso la Tunisia, l’Egitto o il Venezuela, questa mattina lo stesso governo di Tripoli smentisce ogni tentativo di fuga. Non solo Gheddafi combatterà fino alla fine, dicono alla Cnn fonti vicine all’amministrazione Usa, ma si teme anche che l’ultima battaglia del rais possa avere pesanti ripercussioni sulla popolazione civile.

Turchia: terzo giorno di raid contro i secessionisti curdi
Continuano, nel nord dell’Iraq, i bombardamenti dell’aviazione turca contro le postazioni dei ribelli curdi. Dieci aerei dell’esercito turco hanno lasciato nella notte la base di Diyarkabir, nel sud-est del Paese per colpire 85 obiettivi militari dei secessionisti curdi del Pkk. Sarebbe questa la terza notte consecutiva di raid aerei dell’aviazione turca in Kurdistan, una reazione dovuta agli attacchi che nei giorni scorsi erano costati la vita a nove soldati di Ankara. Intanto, il premier turco Recep Tayyp Erdogan ha ribadito il sostegno del suo Paese alla Somalia colpita dalla carestia e attraversata dalla guerra civile. Ankara, che ha già inviato quattro aerei di aiuti, rimetterà in funzione un ospedale, ristrutturerà la strada tra l’aeroporto e la capitale, costruirà scuole e pozzi. Erdogan ha anche annunciato l’apertura di un’ambasciata turca a Mogadiscio per coordinare l’attività umanitaria.

Siria: le opposizioni annunciano l’istituzione di un Consiglio di transizione
Il presidente Assad torna a colpire le città ribelli. Carri armati dell’esercito siriano sarebbero entrati ad Homs, dove, secondo Al-Arabiya avrebbero ucciso sette persone. Arresti anche a Latakia mentre, riferisce Al-Jazeera, cinque colpi di artiglieria sono esplosi al confine turco-siriano. Le opposizioni intanto annunciano la creazione ad Istanbul di un Consiglio di transizione, formato da membri provenienti dalle diverse formazioni politiche e confessionali siriane. L’annuncio arriva in corrispondenza dell’aumento delle pressioni occidentali sul governo di Assad, dopo che il presidente siriano aveva annunciato alle Nazioni Unite la fine delle repressioni.

Tunisia: scontri al confine con la Libia
Scontri a fuoco tra le forze di sicurezza tunisine e gruppi armati non identificati si sono registrati questa notte nel deserto al confine con la Libia. Fonti militari parlano di infiltrati entrati con mezzi blindati immatricolati in Libia. Ancora ignoto il bilancio delle vittime, anche se vi sarebbero numerosi feriti. Il territorio tunisino è bersagliato da incursioni dall’inizio del conflitto in Libia, quando migliaia di civili hanno cercato di raggiungere la Tunisia per proteggersi dai combattimenti.

Pakistan: i talebani rivendicano l’attentato alla moschea di Khyber
E’ stato rivendicato dai talebani locali l’attentato di ieri alla moschea di Khyber, in Pakistan, costato la vita a 56 persone e condannato dal segretario generale delle Nazioni Unite. Intanto nel Paese asiatico continuano le violenze: sei poliziotti sono morti e quaranta sono rimasti feriti dopo un assalto di uomini armati a Karachi. Nella città meridionale sono da mesi in corso violente faide tra bande rivali, che hanno provocato oltre 60 morti solo negli ultimi tre giorni.

Afghanistan: due soldati uccisi in un attentato
Due soldati dell’esercito afghano sono rimasti uccisi per lo scoppio di una bomba ad Herat, nell’Afghanistan occidentale. L’ordigno si trovava su un risciò e ha investito un veicolo militare. L’attentato è stato prontamente rivendicato dai talebani. Intanto a Kandahar 35 persone sono morte a causa di un bus finito in una scarpata. A darne notizia è stato il ministro degli Interni afgano, che ha attribuito l’incidente “alla trascuratezza di un autista poco professionale”.

India: il premier Singh si dichiara a favore di una legge contro la corruzione
Il premier indiano Manmohan Singh si è dichiarato a favore di una legge anti-corruzione “severa ed efficace”. Singh ha però notato che sarà difficile far approvare il provvedimento entro la fine del mese, come richiesto dal movimento pacifico di protesta guidato dall’attivista Anna Hazare. Intanto, oggi è stata avviata sulla stampa una consultazione popolare che invita i cittadini a presentare le loro proposte di modifica della proposta in discussione in parlamento.

Economia: in Europa continua il dibattito sulle misure anti-crisi
Rimane alta l’attenzione sull’economia, dopo la giornata di ieri, in cui i mercati europei hanno bruciato circa 94 miliardi di Euro e Wall Street ha chiuso in calo di oltre l’1,5 per cento. Nel Vecchio Continente resta il "no" di Francia e Germania alla possibile emissione di Eurobond, mentre negli Usa la Federal Reserve mette in guardia dai rischi di una crescita ridotta. Il servizio di Davide Maggiore:RealAudioMP3

Con l’emissione di titoli pubblici che rendano “collettivo” il debito europeo, ha spiegato Angela Merkel, la situazione degli Stati peggiorerebbe. Le parole della cancelliera tedesca sono arrivate dopo l’annuncio di uno studio degli Eurobond da parte dell’Unione Europea, fatto dal commissario agli Affari Economici, Olli Rehn. Il timore della Germania, e della Francia, è che il peso del debito dei Paesi meno virtuosi ricada sulle economie più forti. Il presidente dell’Unione, Herman Van Rompuy, ha riconosciuto che l’Europa non sarà pronta all’emissione di propri bond finché tra gli Stati resterà l’attuale “larga divergenza” sui bilanci. Positivo, invece, il suo giudizio riguardo alla Tobin Tax sulle transazioni finanziarie. Intanto, Italia e Spagna sono alle prese con il risanamento dei conti: a Roma continua il dibattito sulla manovra economica, e Madrid ha varato nuove misure anti-deficit e di stimolo alla ripresa. E negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha escluso l’ipotesi di una ricaduta del Paese nella recessione, ma ha fatto notare che con gli attuali tassi di crescita del Pil, minori delle attese, si rischia un aumento della disoccupazione.

Rapporti Usa-Cina: il vicepresidente Biden in visita nel Sichuan
Il vice presidente americano Joe Biden è arrivato questa mattina a Chengdu, nel Sichuan. Il vicepresidente americano incontrerà il suo omologo cinese Xi Jinping e pronuncerà un discorso davanti agli studenti dell’Università di Sichuan, e visiterà i siti in ricostruzione dopo il terremoto del 2008, che aveva causato oltre 87mila vittime in tutto il Sichuan. Scopo della visita del vice-presidente, che visiterà presto Mongolia e Giappone, è di rassicurare gli interlocutori sulla salute economica degli Stati Uniti, in piena crisi del debito.

Corea del Nord: il presidente Kim Jong-Il incontra il presidente russo Medvedev
Ha preso il via oggi la visita del presidente nordcoreano Kim Jong-Il in Russia. Secondo quanto riferito dal Cremlino, è previsto un incontro tra il capo dello Stato asiatico e il presidente russo Dmitri Medvedev. Nel corso della sua visita, la prima in Russia dal 2002, Kim farà tappa nelle regioni orientali e in Siberia.

Myanmar: Aung San Suu Kyi incontra il nuovo presidente
Storico incontro ieri in Myanmar tra il presidente del nuovo governo civile Thien Sein e la leader dell’opposizione, Aung San Suu Kyi. Secondo i media di Stato, durante l’incontro i due leader politici si sarebbero impegnati a “cooperare nell’interesse del popolo”. Il portavoce del presidente ha parlato di “una tappa importante per la riconciliazione nazionale”, mentre la premio Nobel Suu Kyi, rilasciata lo scorso novembre dopo anni di arresti domiciliari, si è detta “incoraggiata”. (Panoramica internazionale a cura di Michele Raviart e Davide Maggiore)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 232







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