Il Papa ai giovani docenti: l'università cerchi la verità. Alle giovani religiose:
radicali nell'amore, vincete il mondo
Essere radicati in Cristo. Questo invito del Papa che richiama il messaggio stesso
della Giornata mondiale della gioventù è risuonato nei due incontri di questa mattina
con le giovani religiose e con i giovani docenti universitari nel complesso dell’Escorial,
50 chilometri da Madrid. Prima il Papa ha fatto visita ai Reali di Spagna nel palazzo
della Zarzuela, loro residenza privata a Madrid. Benedetto XVI ha regalato al Re
un quadro in mosaico: la “Veduta di Palazzo di Spagna” che presenta la facciata dell'omonimo
palazzo visto dalla piazza antistante con a sinistra la Colonna dell’Immacolata. Da
parte sua Juan Carlos gli ha donato una statua della Vergine dell'Almudena, patrona
della capitale spagnola. Nel pomeriggio Benedetto XVI riceverà il premier spagnolo
Josè Luis Rodriguez Zapatero e, quindi, andrà alla Via Crucis con i giovani a piazza
de Cibeles. Il servizio della nostra inviata Debora Donnini.
I Reali di
spagna, Juan Carlos e Sofia, accolgono il Papa alla Zarzuela. Benedetto XVI e il Re
si intrattengono per un colloquio privato e si scambiano dei doni. La monarchia spagnola
della Casa dei Borboni è una delle più antiche d’Europa ed è stata restaurata costituzionalmente
nel 1978. Benedetto XVI si reca poi all’Escorial, un complesso monumentale che comprende
vari edifici ed è legato, nella sua austerità e grandezza, alla sensibilità del Re
Felipe II. Costruito nella seconda metà del Millecinquecento, ha la forma di graticola
in ricordo del supplizio di San Lorenzo, arso vivo. Il Papa attraversa il “Patio de
los reyes”: qui sono riunite, festanti e con i loro abiti bianchi, neri, beige, celesti,
più di 1.600 giovani religiose di varie congregazioni, anche suore di clausura che
hanno avuto il permesso di partecipare. Come la celebre biblioteca del complesso custodisce
importanti edizioni delle sacre scritture, delle regole monastiche e preziosi autografi
di Santa Teresa d’Avila, “la vostra vita di fedeltà alla chiamata ricevuta, ricorda
loro il Papa, è anch’essa un modo prezioso di custodire la Parola del Signore”. E
ritorna l’invito ad essere radicati in Cristo:
"La radicalidad evangelica
es estar … “La radicalità evangelica è rimanere «radicati e fondati
in Cristo, saldi nella fede», che nella vita consacrata significa andare alla radice
dell’amore a Gesù Cristo con cuore indiviso, senza anteporre nulla a tale amore, con
un’appartenenza sponsale, come l’hanno vissuta i Santi, nello stile di Rosa da Lima
e Raffaele Arnaiz, giovani patroni di questa Giornata Mondiale della Gioventù”.
Il
Papa le invita a testimoniare l’incontro personale con Cristo: questo “possiede oggi
una speciale rilevanza, quando si constata una sorta di ‘eclissi di Dio’, una certa
amnesia, se non un vero rifiuto del cristianesimo e una negazione del tesoro della
fede ricevuta, col rischio di perdere la propria identità profonda”. Quindi “davanti
al relativismo e alla mediocrità – afferma - sorge il bisogno di questa radicalità
che testimonia la consacrazione come un appartenere a Dio, sommamente amato”. Una
radicalità che si esprime nella comunione con la Chiesa, con la famiglia religiosa
di appartenenza, con i laici, e nelle diverse missioni: dalla vita contemplativa alla
cura di malati e anziani fino alla nuova evangelizzazione:
"La Iglesia
necesita de vuestra fidelidad joven arraigada... “La Chiesa ha bisogno
della vostra fedeltà giovane, radicata ed edificata in Cristo. Grazie per il vostro
«sì» generoso, totale e perpetuo alla chiamata dell’Amato”.
Anche
il cardinale arcivescovo di Madrid, Rouco Varela, sottolinea che il Papa può contare
sulle consacrate per la nuova evangelizzazione così come la religiosa, che all’inizio
lo saluta, gli ricorda che può contare su di loro per portare la Croce, che non è
solo. Il Papa entra quindi nell’antistante Basilica di San Lorenzo le cui volte sono
state affrescate da Cambiaso e Giordano. All’interno anche un Crocifisso in marmo
bianco di Benvenuto Cellini. Presente tra gli altri anche il superiore degli Agostiniani
del Monastero dell’Escorial. Lo accolgono con grande allegria gli oltre mille giovani
professori universitari vestiti con cappelli e mantelli di colori diversi, a seconda
delle facoltà. Alcuni di loro hanno partecipato al recente congresso ad Avila delle
università cattoliche. Benedetto XVI ricorda anche a loro che tutto sgorga dall’essere
radicati in Cristo. Il Pontefice evoca i suoi primi anni di professore, le ferite
della Seconda Guerra Mondiale ancora evidenti, ma come tutto fosse superato dall’entusiasmo
di un’attività appassionante. L’invito del Papa è a non formare solo competenze per
“soddisfare la domanda del mercato”:
"Sabemos quecuando la sola utilidad... “Sappiamo
che quando la sola utilità e il pragmatismo immediato si ergono a criterio principale,
dice, le perdite possono essere drammatiche: dagli abusi di una scienza senza limiti,
ben oltre se stessa, fino al totalitarismo politico che si ravviva facilmente quando
si elimina qualsiasi riferimento superiore al semplice calcolo di potere”.
E
aggiunge:
"Por tanto, os animo encarecidamente... “Perciò,
vi incoraggio caldamente a non perdere mai questa sensibilità e quest’anelito per
la verità; a non dimenticare che l’insegnamento non è un’arida comunicazione di contenuti,
bensì una formazione dei giovani che dovrete comprendere e ricercare; in essi dovete
suscitare questa sete di verità... Siate per loro stimolo e forza”.
In
una società sgretolata e instabile - afferma - i giovani hanno infatti bisogno di
autentici maestri. Bisogna però ricordare che il cammino verso la verità è fatto di
intelligenza e amore e non bisogna dimenticare di essere umili, perché la verità non
si può mai possedere totalmente, anzi "è essa che ci possiede e che ci motiva".
Prima
del discorso del Papa, il saluto del cardinale Rouco Varela e di un professore, Alejandro
Rodriguez de la Peῆa. Dopo la preghiera finale, Benedetto XVI ha consegnato
per la Basilica dell’Escorial un quadro in mosaico che raffigura proprio San Lorenzo.