Apostolato del Mare: incontro degli Scalabriniani con i lavoratori marittimi
Lavorare in sinergia e in partenariato con altre organizzazioni religiose e civili.
E’ la priorità indicata dai Missionari scalabriniani, impegnati nell’Apostolato del
Mare, durante la visita di tre giorni, conclusasi ieri, in dieci diversi porti. Durante
gli incontri, si è parlato non solo degli aspetti di organizzazione interna del settore
missionario in sintonia con gli orientamenti della Chiesa, ma anche delle questioni
giuridiche, sociali, lavorative, pastorali e spirituali dei marittimi e delle loro
famiglie. In particolare, è stato posto l’accento su questioni cruciali come la pirateria,
le navi abbandonate, le convenzioni marittime, la libertà di azione nei porti e il
coinvolgimento dei laici nell’apostolato. Per coordinare il loro lavoro e meglio assistere
i marittimi e i pescatori è stata costituita, lo scorso anno, la Rete Scalabriniana
dell’Apostolato del Mare. Si stima che nel mondo ci siano 1.500.000 marittimi e 300.000
pescatori. Gli scalabriniani – rende noto l’agenzia Misna - svolgono il loro ministero
nei porti di Ravenna (Italia), Rio De Janeiro, Santos-Guarajié (Brasile), Montevideo
(Uraguay), Buenos Aires (Argentina), Città del Capo e Saldanha (Sud Africa), e aohshiung
(Taiwan). Gli scalabriniani, religiosi e laici collaboratori, hanno visitato nell’anno
2010 gli equipaggi di circa 13.000 navi in vari porti del mondo. (A.L.)