Libia, i ribelli sicuri: tra due settimane Gheddafi fuori gioco
In Libia, si stringe il cerchio su Tripoli in seguito all’offensiva lanciata dai ribelli
che fanno capo al Consiglio nazionale di transizione libico. I lealisti, però, tentano
un’ultima difesa delle postazioni governative con il lancio di missili Scud. Il servizio
di StefanoLeszczynski:
A Bengasi
sono a tal punto sicuri che Gheddafi stia per cedere da rendere noto il calendario
che scandirà la gestione del Paese dopo la caduta del regime di Tripoli. Come richiesto
dalla comunità internazionale i membri del Consiglio nazionale transitorio promettono
che il periodo di transizione non supererà i 20 mesi,. Il ruolo del Consiglio di transizione
si esaurirà a otto mesi dalla vittoria con l’elezione democratica di un Congresso
nazionale con funzione costituente. La sicurezza dei ribelli trova una sponda nelle
dichiarazioni della Nato che legge il ricorso ai missili Scud da parte delle truppe
di Gheddafi come un “gesto di disperazione”. Gli Scud, missili uguali a quelli lanciati
contro Lampedusa nel 1986, sono considerati obsolete armi balistiche di fabbricazione
sovietica, a corto raggio, imprecise, non guidate. Un “gesto di disperazione”, dunque,
ma che denota come Gheddafi sia intenzionato a “usare ogni arma utile per tenere il
suo regime in vita, anche per poche ore'', ha replicato il portavoce dei ribelli,
Ahmed Bani. La Casa Bianca e il Pentagono fanno sapere che il rais ''ha le ore contate''
e a Tripoli monta la paura tra i civili per le conseguenze di una possibile invasione
dei ribelli, che ormai occuperebbero stabilmente la città di Zawiya, 50 km a ovest
di Tripoli. Gli insorti hanno smentito che vi siano negoziati in corso con i rappresentanti
del regime di Gheddafi.