2011-08-17 15:47:58

Iran: due donne cristiane in pericolo di morte per apostasia


Due donne iraniane, rinchiuse nella prigione di Evin per essersi convertite dall’islam al cristianesimo, potrebbero affrontare una condanna a morte per apostasia. La denuncia, ripresa da AsiaNews, è stata lanciata da Amir Javadzadeh, giornalista dell’emittente cristiana londinese “Radio Farda”, secondo la quale le due donne potrebbero essere condannate a morte anche se “non erano politicamente attive. Volevano solo servire il popolo in base alla Bibbia”. Marzieh Amirizadeh, 30 anni, e Maryam Rustampoor, 27 anni, sono state arrestate lo scorso marzo, anche se la conversione data a 10 anni fa. Javadzadeh ha aggiunto che le due donne sono diventate cristiane dopo “aver speso molto tempo studiando testi religiosi e aiutando gli altri”. La legge iraniana non prevede la pena di morte per apostasia, ma alcuni tribunali locali l’hanno comminata di recente (anche se non è mai stata eseguita) basandosi su testi religiosi. Le autorità sembrano preoccupate per un aumento della diffusione del cristianesimo, soprattutto evangelico. In questo contesto, si colloca il sequestro di 6500 Bibbie annunciato ufficialmente da Majid Abhari, consigliere del Comitato per gli Affari sociali del parlamento iraniano. Abhari ha attaccato “quei missionari che hanno a disposizione grandi somme di denaro e cercando di deviare i giovani iraniani”. I religiosi “hanno cominciato una grande campagna per sviare l’opinione pubblica – ha aggiunto l’esponente del parlamento iraniano – Quelle bibbie, a formato tascabile, stampate con la migliore carta del mondo, ne sono la prova”. (M.G.)







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