Il Papa all’udienza generale: attendo con gioia l’incontro con i giovani a Madrid
Da Castel Gandolfo a Madrid: all’udienza generale, Benedetto XVI saluta idealmente
i giovani di tutto il mondo che sono convenuti nella capitale spagnola per la 26.ma
Gmg. Il Papa chiede innanzitutto preghiere per questo importante evento e per il suo
viaggio apostolico in terra spagnola. Nella catechesi, dedicata in particolare all’Assunzione
di Maria, il Pontefice ha esortato i fedeli a pregare, “dare tempo a Dio”, pur essendo
assorbiti da tante attività e preoccupazioni. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Alla vigilia
della partenza per Madrid, Benedetto XVI coglie l’occasione dell’udienza generale
a Castel Gandolfo per salutare i giovani della Gmg. In spagnolo e polacco, chiede
ai fedeli di pregare per il suo viaggio apostolico in Spagna. Poi il saluto in italiano:
“Come
sapete, mi recherò a Madrid, dove avrò la gioia di incontrare numerosi giovani là
convenuti per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù. Vi chiedo di unirvi spiritualmente
con la preghiera a questo importante evento ecclesiale. Ringrazio per la vostra preghiera”.
Prima dei saluti ai giovani della Gmg, il Papa si era soffermato
nella catechesi sulla Solennità dell’Assunzione di Maria, festa della speranza. La
Vergine, ha detto il Papa, è arrivata in Paradiso, e noi tutti possiamo seguirla.
Ma come è possibile, è l’interrogativo del Papa:
“Maria dice il Vangelo
è ‘Colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto’, quindi
Maria ha creduto, si è affidata a Dio, è entrata nella volontà del Signore. Così era
proprio nella direttissima, nella strada verso il Paradiso. Credere, affidarsi al
Signore, entrare nella sua volontà: questo è l’indirizzo essenziale”.
Quindi,
il Pontefice si è soffermato su un particolare aspetto della preghiera, la meditazione
che significa “fare memoria” di quanto Dio ha fatto, dei suoi benefici:
“Spesso
vediamo solo le cose negative; anche tenere nella nostra memoria le cose positive,
i doni che Dio ci ha fatto, essere attenti ai segni positivi che vengono da Dio e
fare memoria di questi”.
Il Pontefice ha, così, esortato i fedeli
a seguire il modello di Maria che ha vissuto pienamente la sua esistenza, i suoi doveri
e “la sua missione di madre”, ma ha saputo mantenere in sé uno spazio interiore per
riflettere sulla Parola e sulla volontà di Dio”. Un esempio particolarmente attuale
per l’uomo di oggi, spesso preso da ritmi di vita frenetici:
“Nel
nostro tempo siamo assorbiti da tante attività e impegni, preoccupazioni e problemi;
spesso si tende a riempire tutti gli spazi della giornata, senza avere un momento
per fermarsi a riflettere e a nutrire la vita spirituale, il contatto con Dio. Maria
ci insegna quanto sia necessario trovare nelle nostre giornate, con tutte le attività,
tuttavia trovare momenti per raccoglierci in silenzio e meditare su quanto il Signore
ci vuole insegnare, su come è presente e agisce nel mondo e nella nostra vita: essere
capaci di fermarci un momento, e di meditare”.
Benedetto XVI ha
ricordato, con Sant’Agostino e San Bonaventura, che i misteri di Dio vanno “ruminati”,
vanno cioè fatti sempre risuonare in noi stessi perché diventino familiari. Ci sono
molti modi per meditare, ha osservato, la lettura di un brano della Sacra Scrittura,
una pagina di un autore di spiritualità e ancora la recita del Santo Rosario. Ha,
quindi, concluso la catechesi, tornando sull’importanza del fare spazio alla relazione
con il Signore:
“Cari amici, la costanza nel dare tempo a Dio è un
elemento fondamentale per la crescita spirituale; sarà il Signore stesso a donarci
il gusto dei suoi misteri, delle sue parole, della sua presenza e azione, trovare
come è bello quando Dio parla con noi; ci farà comprendere in modo più profondo cosa
vuole da me. Alla fine è proprio questo lo scopo della meditazione: affidarci sempre
più nelle mani di Dio, con fiducia e amore, certi che solo nel fare la sua volontà
siamo alla fine veramente felici”.