2011-08-17 15:38:26

I vescovi boliviani invitano a un dialogo costruttivo sulla questione indigena


Un invito al dialogo “sincero e costruttivo” per il bene del Paese. Lo chiedono i vescovi boliviani, in un momento in cui la nazione sta vivendo giorni di tensione: migliaia di indios di diverse etnie, infatti, sono partiti il 15 agosto per una marcia di 600 chilometri dalla città amazzonica di Trinidad per raggiungere la capitale La Paz. Il loro obiettivo è difendere il Parco nazionale Isiboro Secure, la maggiore riserva ecologica della Bolivia, abitata da 50 mila persone. Il parco è a rischio a causa della costruzione di oltre 300 km di un’autostrada che spaccherà in due questa zona dell'Amazzonia boliviana, imponendo l'abbattimento di circa mezzo milione di alberi. Per questo ieri, in occasione della Festa dell’Assunzione, la Conferenza episcopale boliviana (Ceb) ha diffuso una nota, a firma di mons. Oscar Aparicio e mons. Eugenio Scarpellini, rispettivamente segretario generale e segretario aggiunto dell’organismo: “La marcia indigena organizzata dagli abitanti del territorio del Parco nazionale Isiboro Secure – si legge nel testo – coincide nel tempo e nello spazio con la prima marcia indigena 'Per il territorio e la dignità', compiuta 21 anni fa”. “A causa della mancanza di un vero dialogo alla ricerca di una soluzione condivisa – continua la Ceb – la Chiesa cattolica, fedele alla sua missione pastorale e profetica, vuole far sentire la propria voce per contribuire a una soluzione pacifica e in funzione del bene comune di tutta la società boliviana”. Quindi, i presuli ribadiscono: “Al di là del dibattito economico, politico e sociale che questo tema deve meritare, invitiamo le parti in causa ad un dialogo sincero e costruttivo, nel quadro costituzionale vigente, che riesca a modulare la responsabilità dello Stato nel promuovere lo sviluppo nazionale e i diritti dei popoli indigeni”. Di qui, l’auspicio finale dei vescovi per “una soluzione della questione che faccia presa sul giusto equilibrio fra gli interessi legittimi”. Si prevede che la marcia di protesta degli indigeni duri una trentina di giorni. Da notare che nel Parco nazionale Isiboro Secure, che si estende per 1,2 milioni di ettari, abitano 64 comunità indigene, il 30% dei mammiferi di tutta la Bolivia, il 34% del totale nazionale dell'aviofauna, più del 40% di rettili e 188 diverse specie di pesci suddivisi in 170 lagune. (I.P.)







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