Alla luce di documenti, infondate le accuse di coinvolgimento della Santa Sede in
una causa di abuso sessuale negli Usa
Com’è noto, il tragico problema degli abusi sessuali ha causato critiche nei confronti
della Santa Sede, spesso nella stampa, ma talvolta anche nella forma di azioni legali
che cercano di dimostrare che la Santa Sede è corresponsabile degli abusi commessi.
Uno di questi casi è la causa "Doe v. Holy See", che è in corso davanti a un Tribunale
statunitense di prima istanza nello Stato dell’Oregon. Il caso riguarda un sacerdote
religioso, Andrew Ronan, che nel 1965 compì un abuso nei confronti di un diciassettenne
a Portland, nell’Oregon. Mentre la gran parte delle accuse presentate dagli avvocati
della vittima sono già state ricusate, ne sono rimaste ancora due, riportate ripetutamente
dalla stampa: cioè che la Santa Sede sapeva che Ronan era un abusatore, e che - pur
sapendo di questo fatto - la Santa Sede lo trasferì da un luogo a un altro. Sarebbero
naturalmente accuse molto gravi, se fossero vere. Ma, come apprendiamo dagli sviluppi
del caso, queste accuse sono certamente non vere.
Per contribuire allo studio
attento della materia da parte di chi lo desidera, e per aiutare il tribunale statunitense
a risolvere le questioni ancora aperte su questo caso, la Santa Sede rende pubblica
oggi una documentazione su Ronan, in particolare sulla sua dimissione dallo stato
clericale. Questi documenti sono pubblicati sul Sito della Radio Vaticana a un preciso
indirizzo e sono quindi a disposizione della consultazione pubblica (http://www.radiovaticana.va/pdf/documents_Doe_v_Holy_See.pdf).
Oltre
a questi documenti, insieme ad essi, l’avvocato Jeffrey S.Lena, che rappresenta la
Santa Sede in questa causa, ha pubblicato una Dichiarazione che sottolinea la falsità
delle accuse contro la Santa Sede. Come nota Lena, i documenti rilasciati dimostrano
che la Santa Sede venne informata sul grave comportamento di Ronan solo dopo il caso
di abuso in questione, e che non fu mai coinvolta in alcun trasferimento di Ronan.
L’avv. Lena definisce le accuse contro la Santa Sede come “calunniose” e afferma che
i legali della vittima, che hanno insistito in queste accuse, hanno “ingannato il
pubblico” e “abusato del sistema legale”. Commentando la questione con la Radio Vaticana,
l’avv. Lena ha affermato che “mentre il sistema giudiziario talvolta opera lentamente,
questi documenti potranno contribuire ad una conclusione più rapida del caso”. Infine,
ha aggiunto che la pubblicazione oggi di questi documenti dovrebbe “calmare quelle
persone che sono fin troppo pronte a rilasciare commenti sensazionali e non equilibrati,
senza preoccuparsi di una conoscenza adeguata dei fatti”.