Fame nel Corno d'Africa: sempre più grave anche l’emergenza istruzione
Sono oltre 1.800.000 bambini (5/17anni) che in Somalia non vanno a scuola ma questo
numero potrebbe crescere drammaticamente. Ci sono più di 200.000 bambini in età scolastica
che con le famiglie, a causa della carestia, hanno attraversato il confine. Questo
dato – si legge nel comunicato dell’Unicef - rischia di far precipitare ulteriormente
il già basso tasso di frequenza scolastica (30%) della Somalia. A questo c’è da sommare
un rischioso aumento di domanda di servizi educativi nelle aree in cui si stanno stanziando
gli sfollati, come Mogadiscio. Ma mancano strutture e insegnanti. I risultati indicano
che le possibilità di fornire un pasto a scuola e materiali didattici, incentivi
ai docenti e la presenza di spazi di apprendimento sono le priorità per fare in modo
che i bambini possano accedere a opportunità di apprendimento. "L'istruzione è una
componente critica di qualsiasi risposta di emergenza", ha spiegato Rozanne Chorlton,
Rappresentante Unicef in Somalia. "Le scuole offrono ai bambini un luogo protetto
dove imparare e accedere, se necessario, alle cure sanitarie e ad altri servizi essenziali”.
“Offrire opportunità di apprendimento in un ambiente sicuro è fondamentale sia per
la sopravvivenza e lo sviluppo di un bambino che per la stabilità, nel lungo periodo,
e la crescita del Paese ". “E’ urgente e necessario – ricorda l’Unicef - stabilire
spazi temporanei di apprendimento nei campi degli sfollati, così come definire ulteriori
aree di apprendimento nelle comunità di accoglienza in cui inserire i nuovi studenti
emigrati”. E’ inoltre indispensabile fornire acqua e servizi igienici, kit scolastici
e materiali ricreativi a 435.000 bambini, fornire incentivi per 5.750 docenti e rafforzare
il coinvolgimento dei Comitati di Educazione della Comunità. Sono in corso anche piani
per fornire buoni pasto attraverso le scuole di cui potranno beneficiare gli studenti
e le loro famiglie. (A.L.)