2011-08-15 15:35:24

Decreto anti-crisi in Italia. Governo pronto a modifiche. Critiche per le conseguenze sulle famiglie


Borse europee in frenata a meta seduta dopo l’apertura in positivo sulla scia del buon risultato dei listini asiatici. Milano è chiusa per festività ma sugli altri mercati non si registrano scosse per i titoli di Stato italiani dopo l’annuncio della manovra bis da 45,5 miliardi di euro da parte del governo italiano. Intanto l’Ue promuove il pacchetto di misure e chiede al Parlamento di votarle rapidamente; mentre l’esecutivo si dice pronto a discutere le modifiche proposte dall’opposizione e dalle parti sociali, che giudicano la manovra troppo sbilanciata sulle classi medie. Per Maroni occorre ridurre i tagli ai comuni. Critiche per la disattenzione alle famiglie. Il punto della situazione nel servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Drastici tagli alla spesa pubblica e prelievi fiscali ai redditi più alti. Nessun intervento per il momento su pensioni e risparmi privati. Sono queste le linee guida della manovra bis chiesta dall’Europa e sulla quale si è aperto un serrato confronto tra governo, opposizione e parti sociali per ridurre l’impatto dei provvedimenti su enti locali e famiglie. Il conto della stretta risulta infatti salatissimo: sul fronte del fisco spicca il contributo di solidarietà per i redditi sopra il 90mila euro anno. Un prelievo che sarà del 5% della quota di reddito superiore ai 90 mila euro lordi e il 10% della parte eccedente i 150 mila e che durerà tre anni a partire da gennaio 2012. Nuova stangata anche per le rendite finanziarie, i giochi e le sigarette. E ancora la Robin Hooh Tax sulle imprese energetiche, il limite ai pagamenti in contante per contrastare l’evasione, l'anticipo dell'innalzamento progressivo dell' età per il pensionamento delle donne dagli attuali 60 ai 65 anni e la cancellazione dei ponti per le festività non religiose. Capitolo a parte sono poi i tagli ai costi della politica con l’accorpamento delle provincie sotto i 300mila abitanti e dei comuni sotto i mille, la riduzione dei consiglieri regionali e la soppressione degli enti pubblici sotto i 70 dipendenti per un totale di 54mila poltrone corrispondenti ad altrettanti incarichi politici.

E sulle possibili correzioni al pacchetto è già in corso un acceso dibattito che vede il governo pronto a discutere le proposte avanzate dalle opposizioni “purché rimanga invariato il saldo della manovra”. Per alleggerire il peso sugli enti locali, da cui si è alzato un coro di proteste, tornano quindi allo studio un aumento dell’Iva di un punto percentuale, sul quale si riscontra il favore della Confindustria, e un ritocco sulle pensioni di anzianità e reversibilità finora fortemente contrastato dalla Lega. La maggioranza mostra poi apprezzamento per la proposta del Pd su una tassa sui capitali rientrati grazie allo scudo fiscale, ma boccia la patrimoniale su cui continua a insistere Bersani. Tra le soluzioni prese in esame anche la privatizzazione dei servizi locali e delle società municipalizzate. E intanto si allarga la fronda trasversale tra diversi parlamentari del Pdl e l’Udc per salvare dalla tassazione dei redditi più alti le famiglie numerose. “Non c’è equità se non si tiene conto dei carichi familiari”, sottolineano i molti parlamentari di area cattolica, raccogliendo la denuncia lanciata dal Forum della associazioni familiari.







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