Libia: i ribelli avanzano, ma permangono le divisioni nel fronte anti-Gheddafi
Si combatte ancora in Libia, dove i ribelli, nelle ultime ore, sembrano avere preso
il controllo del centro di Zawiyah, città strategica per l'avanzata verso Tripoli.
Intanto la Nato ha bombardato per errore un carro armato del quale si erano impadroniti
gli insorti, uccidendo quattro persone. L'esito del conflitto resta tuttavia incerto
e non mancano le divisioni tra gli insorti. Per descrivere la situazione attuale in
Libia, Irene Pugliese ha intervistato Gianandrea Gaiani, esperto di
analisi storico-strategiche e studio dei conflitti:
R. – Gli
insorti, sul piano militare, sono molto divisi e soprattutto hanno il loro unico punto
di forza nel supporto aereo che la Nato sta loro offrendo; con almeno 40 brigate per
lo più di costituzione tribale che compongono questa “armata Brancaleone” dei ribelli
in Cirenaica e in Tripolitania, divise tra loro e spesso anche incattivite tra loro
per i sospetti che qualcuno di questi gruppi in realtà collabori ancora sottobanco
con il governo di Gheddafi, o che ogni tribù cerchi di guadagnare posti in vista di
una probabile caduta del regime.
D. – Cosa può provocare, questo stallo
nel conflitto?
R. – Prolungandosi questo periodo di incertezza politica
e militare, si favorisce una destabilizzazione dell’area. Questo significa che in
futuro si potranno avere di fronte alle coste italiane anche focolai di terrorismo
islamista. Di certo, oggi due intelligence molto bene preparate e informate sulla
lotta ai gruppi estremisti islamici – quella algerina e quella israeliana – riferiscono,
con ampia documentazione, che molte armi degli arsenali di Gheddafi finiti sotto il
controllo degli insorti vengono trafugate e portate ad Hamas, nella Striscia di Gaza,
e alle milizie di al Qaeda, nel Maghreb islamico nel Sud dell’Algeria e nei Paesi
del Sahel.
D. – In Occidente, intanto, si moltiplicano i dubbi su quel
che accadrebbe dopo una conquista di Tripoli da parte degli insorti, e non c’è una
visione condivisa sul da farsi. Quali sono gli scenari più probabili per il futuro
di questo conflitto?
R. – C’è il serio rischio che questa campagna contro
Gheddafi, se Gheddafi riuscirà a resistere ancora un mese o due, potrebbe esaurirsi
per mancanza di forze: perché i ribelli sono più impegnati a farsi la guerra tra di
loro che a combattere uniti Gheddafi, e perché gli europei si sono stancati, forse
anche finanziariamente, di una guerra che non riescono a vincere. I ribelli non hanno
capacità militari concrete. Per vincere questa guerra occorrerebbe uno sbarco di forze
occidentali per prendere Tripoli. (gf)