2011-08-14 08:20:59

Diecimila firme per la restituzione di una chiesa ai cattolici ucraini


Più di diecimila firme a Sebastopoli, in Ucraina, a favore della restituzione ai fedeli cattolici della chiesa dedicata a San Clemente I: è il grande risultato della campagna di informazione promossa a luglio dalla locale comunità cattolica, riferito — secondo quanto riporta il "Religious information service of Ukraine" ripreso dall’Osservatore Romano — da padre Yurii Ziminskyi, decano dei sacerdoti presenti nella città della Crimea. Duemila adesioni sono venute da ospiti e stranieri, le restanti da residenti, e l’opinione degli abitanti di Sebastopoli, ha spiegato padre Ziminskyi, "è molto importante per no". L’obiettivo era far capire alla gente che, fino al 1936, fino cioè alla confisca operata durante il regime staliniano, al posto del cinema "Amicizia", che occupa gran parte dell’edificio, c’era la chiesa di San Clemente. Proprio nel cinema, i parrocchiani hanno creato un piccolo padiglione dove hanno attaccato foto della chiesa risalenti al periodo compreso fra il 1912 (anno della sua costruzione) e il 1944 (anno in cui fu danneggiata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale). Il padiglione ha inoltre ospitato la raccolta di firme per il completo ritorno del luogo di culto alla Chiesa cattolica. Non è da ieri che la piccola comunità di rito latino si batte, con piene ragioni, per riavere San Clemente. La chiesa, circa dieci anni fa, è stata infatti restituita ai cattolici con un decreto del presidente della Repubblica, ma le autorità locali sembrano non riconoscere il provvedimento e continuano a utilizzare l’edificio per altre attività, costringendo i cattolici a celebrare il Natale e la Pasqua per strada, davanti al cinema.







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